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Lavoro e sviluppo: ricetta romagnola della Cisl

"Le azioni da mettere in campo sono politiche industriali adeguate, energetiche che riducano i costi troppo elevati e non più competitivi, infrastrutture materiali e immateriali all'altezza"

"La crisi che colpisce anche il nostro territorio, - si legge in una nota della Cisl -  è una crisi con gravi e profondi risvolti economico-occupazionali, ma anche di tipo sociale. Si devono urgentemente mettere in campo azioni e strumenti che superino interventi contingenti di una volta e basta, utili, in alcuni casi, ad arginare l’emergenza, ma non ad essere la base per una seria politica di rilancio. Per avviare e supportare una vera ripresa occorrono manovre incisive e credibili che puntino su elementi forti e non sussidiando solo le debolezze".

"Le azioni da mettere in campo sono politiche industriali adeguate, energetiche che riducano i costi troppo elevati e non più competitivi, infrastrutture materiali e immateriali all’altezza di un sistema produttivo al passo con innovazione e tecnologie avanzate e vere politiche attive del lavoro. Ma certo noi dobbiamo guardare al nostro livello territoriale e quindi come Cisl sosteniamo l’iniziativa che il Comune di Cesena ha messo in campo con il “Pacchetto Lavoro”. Ma prima di affrontare i contenuti e le proposte operative, ci sembra più che mai opportuno e pertinente definire l’ambito su cui si vuole intervenire".

"E’ possibile oggi parlare ancora di ambito comunale, quando ormai anche la dimensione provinciale è ritenuta limitante per efficaci politiche di sviluppo? Non si attivano e non si attirano investimenti su di un territorio se non c’è un’appetibilità ampia, determinata da molti fattori decisivi che non possono essere governati dai singoli campanili. Per noi l’ambito da considerare è quello della Romagna, puntando su innovazione, internazionalizzazione, dimensionamento delle aziende, reti aziendali, valorizzazione dell’artigianato, neo imprenditoria e un vero rilancio del turismo con un progetto di tutto il territorio romagnolo".

"Nel merito si condividono le azioni proposte nel Pacchetto lavoro, interessante anche la proposta di una alleanza fra i vari soggetti, che non deve però ridursi ad un mero ed inefficace confronto, ma deve portare ad una vera interazione tra tutti gli attori che sono coinvolti nei processi di programmazione. Si tratta di dare  una vera e propria governance del territorio che sia in grado di programmare, implementare e verificare le azioni finalizzate alla crescita del sistema produttivo e dell’occupazione".

"Lo sviluppo socio-economico del territorio deve avvenire secondo una logica di valorizzazione e promozione dei giovani verso il lavoro, incoraggiando il loro ingresso e permanenza nel Mercato del lavoro con interventi volti allo sviluppo delle competenze più “in linea” con le specificità del tessuto economico e le relative opportunità. Ciò significa favorire una sempre maggiore aderenza dell’offerta formativa alle esigenze del sistema produttivo, troppo spesso distanti. Per questo le azioni volte a stimolare la domanda, vanno combinate con iniziative per indirizzare i giovani verso i posti di lavoro disponibili".

"Tutto ciò deve essere supportato da un alto livello di coesione sociale e territoriale per garantire una “governance intelligente” da parte di tutti i soggetti coinvolti dimostrando anche un alto senso di responsabilità sociale, indispensabile in questa difficile fase".

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