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Lavoro e giovani, il Comune: "Non possiamo solo aspettare il governo"

“Il problema del lavoro dovrebbe essere il tema dei temi dell’agenda politica del Paese, ma non è possibile attendere solo l’intervento nazionale”. L'intervento dell'assessore comunale Matteo Marchi e del sindaco Paolo Lucchi

“Se da un lato è chiaro come il problema del lavoro dovrebbe essere il tema dei temi dell’agenda politica del Paese, dall’altro è altrettanto evidente come non sia possibile attendere solo l’intervento nazionale”. Ne sono consapevoli Matteo Marchi, neo assessore al Lavoro e ai giovani del Comune di Cesena, e il sindaco Paolo Lucchi, che in una dichiarazione congiunta tracciano il profilo della propria opinione sul tema.

“Ognuno di noi, nel proprio livello di governo e per la propria fetta di competenza, è chiamato a dare un contributo e ad offrire una propria risposta – spiegano -. Se, come ci dicono i dati, la disoccupazione giovanile sfiora il 29%, arrivando a toccare quasi il milione e 200 mila unità, appare evidente come l’ambito di azione primaria è l’accesso dei giovani al mercato del lavoro”.

“Per fare ciò, occorre mettere in rete tutte quelle politiche che, a vario titolo, investono il mondo giovanile, cercando di fare quanta più sinergia possibile fra i vari soggetti coinvolti – dicono Marchi e Lucchi -. E, non ultimo, vanno ripensati anche alcuni dei tradizionali strumenti di politiche giovanili, dirottandone l’ambito di intervento verso il grande tema del lavoro”.

“A Cesena una riflessione di questo tipo la si è avviata sul ruolo dell’Informagiovani, la cui importante funzione è chiara ed evidente – sostengono -, e che riteniamo possa essere meglio mirata su una mission di ponte fra l’uscita dal mondo della formazione e l’ingresso in quello del lavoro. Una riflessione che non nasce solo dalla lettura dei preoccupanti dati che, non da oggi, le ricerche periodicamente pubblicano”.

“Nasce soprattutto dal constatazione che quasi l’80% delle richieste avanzate all’Informagiovani di Cesena riguardano tematiche che ruotano attorno al tema del lavoro – osservano -: dai concorsi, alle informazioni sul mercato del lavoro, dalla formazione all’orientamento universitario. Se è vero che questo ruolo già oggi viene svolto e ricercato, è altrettanto vero che una ulteriore strutturazione dell’Informagiovani, pensata e realizzata di concerto con tutti i soggetti del tessuto economico della città, può rispondere in modo sicuramente migliore alle funzioni per cui viene maggiormente contattato dai ragazzi della nostra città”.

“In questo sarà opportuno pensare a rinfoltire ulteriormente i servizi proposti, senza creare inutili doppioni, ma mettendo in rete quelli che già altri soggetti hanno strutturato (si pensi ad esempio ai servizi di accompagnamento alla neoimprenditoria che associazioni di categoria e Camera di commercio da tempo propongono) – dicono -. L’obiettivo finale, crediamo coerentemente anche con quella che Bernacci indica essere la direzione da imboccare, è proprio quello di creare un soggetto immediatamente riconoscibile dai ragazzi, in grado di fornire un’ampia gamma di servizi e informazioni”.

“Una struttura – ragionano Lucchi e Marchi - che da un lato orienti i giovani fra gli altri soggetti economici del territorio, dall’altro sia un punto di collegamento fra giovani, mondo dell’impresa e Sportello unico dell’imprese, ponendosi in questo modo nel ruolo di snodo per chi, uscito da un mondo della formazione di elevato spessore e qualità quale è quello del nostro territorio, voglia spendere le proprie competenze nel tessuto imprenditoriale locale o, perché no, avviarsi alla neoimprenditoria per provare sul campo quella che è una propria propensione imprenditoriale”.

“Si tratta di una visione certamente nuova – ammettono -, nella quale si dovrà tentare di coniugare pragmatismo dell’incontro fra domanda e offerta di lavoro alla visionarietà di chi culla un sogno di impresa. L’obiettivo politico chiaro è quello di avviare, di concerto con gli altri attori del territorio, in primis la Provincia, la sperimentazione di un nuovo approccio alle politiche giovanili e alle politiche del lavoro e di impresa attuabili a livello di governo comunale”.

“Un nuovo approccio che, se ben costruito e implementato, potrebbe senza’altro divenire una best practice ripetibile negli altri comuni della Regione, a partire da quelli limitrofi – sostengono i due amministratori -. Fornire ai ragazzi tutti gli strumenti per crearsi la propria strada è un dovere cui tutti siamo chiamati a dar risposta”.

 

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