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"La Regione vigili in ogni sede competente per salvaguardare ed anzi ampliare la Pac"

La Commissione Europea sta infatti proponendo sensibili tagli sia alla Politica di Coesione che alla Pac per destinare le risorse del bilancio europeo

Sull'Unione Europea da tempo si stanno addensando nubi populiste e sovraniste che testimoniano la crisi di questo organismo. I valori di solidarietà e collaborazione che da sempre si traducono nella politica di coesione e nel sostegno alla politica agricola, che è stata ed è il collante delle tante specificità che compongono il continente europeo, rischiano sempre di più di essere messi in discussione. La Commissione Europea sta infatti proponendo sensibili tagli sia alla Politica di Coesione che alla Pac per destinare le risorse del bilancio europeo a quelle che vengono ritenute nuove priorità come la sicurezza e la ricerca e a quei paesi -segnatamente quelli dell’Europa dell’Est - con maggior deficit di sviluppo.

"L’orientamento che sembra dominare per l’immediato futuro - chiarisce il consigliere regionale Lia Montalti- mi preoccupa molto, perché non solo si creerebbero enormi difficoltà al comparto agricolo continentale, ma si andrebbe anche a minare il ruolo di programmazione delle varie Regioni, e quindi la possibilità di dare voce, nell’impiego dei finanziamenti europei, alle esigenze dei territori". La preoccupazione espressa nella Risoluzione accomuna innumerevoli altre Regioni e Stati europei, tanto che da questo comune sentire è nata “L’Allenza per la Coesione” (della quale fa parte anche l’Emilia-Romagna che proprio nella filiera agro-alimentare ha uno dei pilastri della sua economia) e che ribadisce con forza la necessità di continuare la collaborazione fra territori, attraverso reti di Regioni, per definire in maniera più puntuale la strategia di investimenti di medio-lungo termine su temi che inevitabilmente disegneranno e determineranno l’Europa del prossimo futuro.

“Sulla base di queste preoccupazioni - conclude Montalti - la Risoluzione si è concentrata su temi assolutamente specifici che vanno da una definizione più generale del quadro di sviluppo strategico UE, alla modifica dei meccanismi delle entrate per sviluppare la complementarietà tra Fondi Strutturali e Fondo europeo per gli investimenti strategici. Oltre a ciò auspichiamo un rafforzamento del ruolo delle Regioni che sono il cardine delle scelte di programmazione e investimento, ma anche delle reti di territori che, attraverso la collaborazione giornaliera, rappresentano la vera essenza dello spirito europeista".

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