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La proposta di Lucchi: niente spazi pubblici per i movimenti nazifascisti

E’ questa la proposta contenuta nell’ ordine de giorno che la Giunta comunale di Cesena sottoporrà al Consiglio comunale nella prossima seduta

L’impegno a rispettare i principi costituzionali come requisito ineludibile per la concessione di aree pubbliche e sale comunali. E’ questa la proposta contenuta nell’ ordine de giorno che la Giunta comunale di Cesena sottoporrà al Consiglio comunale nella prossima seduta. A darne notizia il sindaco Paolo Lucchi in una lettera con cui ha informato i consiglieri comunali dell’iniziativa intrapresa. Il documento predisposto dall’amministrazione di Cesena mira ad avviare un percorso che, attraverso il progressivo adeguamento dei regolamenti comunali, impedisca ai gruppi e ai movimenti di ispirazione nazifascista di utilizzare per le loro manifestazioni spazi pubblici cittadini. Una decisione presa sulla scia dei preoccupanti segnali di recrudescenza di questa ideologia registratisi anche a Cesena come nel resto d’Italia, per ribadire il rigetto di qualsiasi sentimento antidemocratico e discriminatorio.

"La Giunta Comunale - illustra il primo cittadino - ha deliberato una proposta di ordine del giorno, da portare alla discussione del prossimo Consiglio comunale, relativa all’adesione ai valori e principi di democraticità della Costituzione repubblicana da parte di tutti coloro che richiedono l’utilizzo di luoghi e spazi pubblici. Tale iniziativa prende le mosse da alcuni fatti di cronaca relativi a formazioni di stampo neofascista le quali, sempre più, utilizzano gli spazi pubblici loro concessi al fine di attuare una propaganda ispirata a sentimenti antidemocratici, all’odio razziale, all’omofobia, all’antisemitismo. Valga, a titolo di esempio, la volontà di Forza Nuova di organizzare, per il prossimo 28 ottobre, una manifestazione rievocativa della infausta marcia su Roma, momento fondante della dittatura fascista nel nostro Paese".

"La libertà di pensiero, elemento cardine della nostra democrazia, nata proprio dalla Liberazione dal nazifascismo, trova nel nostro ordinamento un limite naturale, rappresentato proprio dai valori della Carta Costituzionale. Non a caso, la stessa Costituzione prevede la norma transitoria che vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” - continua Lucchi -. Il proliferare a livello globale di sigle ispirate al nazifascismo, documentato anche da recenti reportage giornalistici, non può lasciare indifferente la nostra città che, medaglia d’argento al valor militare per il contributo dato durante la Liberazione, anche di recente è stata testimone di tristi segnali di recrudescenza fascista. Non a caso lo stesso Parlamento è impegnato in queste ore nella discussione id un progetto di legge, indispensabile per arginare i fenomeni di propaganda ed apologia dei valori nazifascisti".

"Cesena non è stata immobile durante il ventennio fascista e non può esserlo nemmeno oggi: non a caso, già nei mesi scorsi il Consiglio comunale è stato protagonista di un appassionato dibattito, al termine del quale è stato approvato un ordine del giorno di sostegno alla proposta di legge parlamentare - prosegue -. Anche alla luce di questo, la Giunta ha ritenuto opportuno investire nuovamente il Consiglio comunale, massima espressione democratica cittadina, di questo argomento, per ribadire in prima istanza i valori fondanti della nostra democrazia, per poi fare derivare dagli stessi procedure amministrative ed operative maggiormente garanti di quegli stessi valori costituzionali ai quali le istituzioni devono sempre rifarsi. L’obiettivo è quello di avviare un percorso che porti ad un graduale e progressivo adeguamento dei regolamenti comunali (quali, ad esempio, l’occupazione di suolo pubblico, la concessione di spazi e sale comunali), per prevedere che, al momento della richiesta di autorizzazione, venga resa specifica dichiarazione indirizzata all’impegno ed al rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione".

"Ciò impedirebbe automaticamente ai movimenti di ispirazione neofascista, di utilizzare le piazze della nostra città e tutti gli edifici pubblici per le loro manifestazioni di propaganda. Un indirizzo operativo di questo tipo, peraltro già adottato dal Consiglio comunale di Siena, per esempio aiuterebbe la città di Roma a negare il tentativo di Forza Nuova di celebrare la marcia su Roma, senza dover ricorrere ad interventi ministeriali o governativi.

Siamo certi che gli spazi pubblici di Cesena riteniamo non possano mai prestarsi a momenti di propaganda razzista, xenofoba, antisemita ed antidemocratica: sarebbe uno sfregio alla storia della nostra città e dei tanti cesenati che sacrificarono la propria vita per garantire la Liberazione dal nazifascismo, contribuendo alla nascita della Costituzione repubblicana.

In questa precisa fase storica, al Consiglio comunale spetta un compito molto importante, che sono sicuro interpreterà nel solco della storia antifascista della nostra città.

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