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"Intervenga sul dramma delle banche": Bulbi scrive una lettera a Bonaccini

"Il nostro territorio deve notoriamente la sua ricchezza a un sistema imprenditoriale di piccole imprese che in tutti vi settori costituiscono la spina dorsale del tessuto produttivo", afferma Bulbi

Il sindaco di Roncofreddo, Massimo Bulbi, ha scritto una lettera al governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, per evidenziare "la preoccupazione" a seguito del "depauperamento del nostro territorio provinciale e romagnolo, a causa di una serie di fattori che mettono non solo a rischio lo sviluppo ma concorrono a far retrocedere i livello di qualità della vita economico e sociale, caratteristica distintiva di questa parte della Regione, nonché della Provincia che ho avuto l'onore di presiedere per due mandati, più volte in passato ai vertici della graduatoria nazionale. Il nostro territorio deve notoriamente la sua ricchezza a un sistema imprenditoriale di piccole imprese che in tutti vi settori costituiscono la spina dorsale del tessuto produttivo".

"Questa ricchezza territoriale, mai come ora così insidiata, è stata resa possibile anche grazie al supporto delle banche, in particolare gli istituti di credito locale, che anche in questi lunghi anni di crisi sono state a fianco delle piccole imprese aiutandole a rimanere sul mercato - prosegue Bulbi -. Ora la situazione, purtroppo, sta precipitando: le estreme difficoltà di tanti istituti, fra cui Credito Cooperativo, Credito di Romagna, Cassa di Risparmio di Cesena, di Rimini e di Ferrara, rischiano di avere conseguenze letali per il sistema economico e sociale. Sul Credito di Romagna si è esercitato un sorta di accanimento da parte di Banca d'Italia, ulteriore dimostrazione del disegno prefigurato di creare grandi gruppi bancari anche in Romagna, in luogo delle banche del territorio, che pure hanno svolto un ruolo importante e ancor oggi fondamentale, a fianco di cittadini e imprese".

"A Cesena, come sai, si è registrato l'azzeramento del valore delle azioni della Cassa di Risparmio di Cesena detenute da 13mila soci e dalla Fondazione, che si trova ora impoverita e priva di risorse per sostenere progetti a favore del territorio: tutti questi fattori provocano depressione economica e il venir meno di preziosi punti di riferimento per cittadini e imprese e anche per il pulviscolo di associazioni di volontariato e enti vari, le cui iniziative rischiano di non trovare più finanziatori e sostenitori, a tutto danno del valore forse più importante per le nostre comunità: la coesione sociale - continua il primo cittadino -. Per la Cassa di Risparmio Banca d'Italia ha richiesto di adottare una soluzione penalizzante per l'istituto di credito e i suoi azionisti, con esiti che appaiono ancora adesso sconcertanti".

"Anche quello che sta succedendo in questi giorni con la dimissioni del  presidente Tomasetti e del cda rafforza il convincimento che si è voluto pervicacemente perseguire come unica strada possibile la scelta di fare intervenire il fondo interbancario senza cercare altre soluzioni togliendo così alla Crc di Cesena l'identità di banca del territorio - chiosa Bulbi -. In questo contesto seriamente preoccupante mi pare purtroppo di scorgere - e lo dico con profonda amarezza perché tu sai quanto io creda alla funzione che il nostro operare ricopre  - una latitanza della politica, un considerare questi avvenimenti ineluttabili da parte di chi ha l'impegno di amministrare il territorio, e ciò a mio avviso significa il venir meno di uno dei capisaldi di chi deve amministrare, vale a dire la vicinanza profonda alle esigenze e ai bisogni delle persone".

"Sono convinto che la politica debba tenersi fuori della gestione del credito ma anche dalla nomine e dall'influenza nella scelta della governance (cosa che finora non è stata fatta), ma che non possa rimanere inerme di fronte al grave problema del depauperamento del territorio provocato dalla crisi profonda del sistema bancario - conclude Bulbi -. Pertanto ti chiedo di interessarti come presidente della Regione, come altri tuoi colleghi governatori hanno fatto, magari adoperandoti per incontrare Banca d'Italia e Ministero e cercare una soluzioni per salvaguardare la presenza attiva ed efficace delle banche locali nel nostro territorio, supporto imprescindibile per cittadini e imprese".

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