Ippica, Valdinosi: "Vanno rivisti i criteri per definire gli ippodromi strategici"

Attenzione al futuro dell'ippica da parte della senatrice cesenate Mara Valdinosi. Il mondo dell'ippica vive infatti un momento difficile oltre che per gli effetti dei tagli previsti dalla legge di stabilità al comparto, anche per gli effetti derivanti dal modello di valutazione ministeriale per individuare gli ippodromi "strategici" che metterebbero in grave difficoltà l'Ippodromo di Cesena, unitamente a quello di Bologna. Valdinosi è prima firmataria di una interrogazione al Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, nella quale si chiede di riconsiderare "(...) i criteri stabiliti ai fini dell’attribuzione della caratteristica della “strategicità” degli ippodromi,  eliminando da questi la presenza di una pista di 800 metri ed evitando quindi il declassamento degli ippodromi di Bologna e Cesena".

Il valore aggiunto di questa interrogazione a prima firma Valdinosi è rappresentato dal fatto che tutti i senatori emiliano-romagnoli del Pd l'hanno sottoscritta. Tra le adesioni spiccano quelle di Sergio Zavoli e di Josefa Idem. "Gli Ippodromi di Bologna e Cesena hanno fatto la storia dell'ippica italiana: non credo che il criterio della pista di 800 sia preminente rispetto alla valenza che essi apportano al territorio, sia da un punto di vista di presenze e produttività, nonché per le tante innovazioni tecnico-sportive realizzate negli ultimi anni" spiega la Senatrice Valdinosi. "Bologna e Cesena sono due ippodromi d'eccellenza che fanno parte del tessuto vivo della regione: non considerarli ippodromi strategici unicamente per la lunghezza della pista è un errore. Il mio impegno a tutela dell'ippica continua con determinazione".