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Insediamento Arca, Cesena Siamo Noi: "A fianco dei residenti, poste questioni importanti"

"Abbiamo messo in dubbio l’applicazione molto ampia e forzata da parte della Giunta della procedura accelerata di variante urbanistica"

"Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto nelle ultime due settimane a fianco dei residenti della borgata di Case Scuola Vecchia e della frazione di Diegaro. Un lavoro fatto sul posto, con le persone, ascoltando (cosa difficile per molti di questi tempi), interpretando le necessità e le preoccupazioni di persone che vivono il disagio e lo sconforto di non poter nulla di fronte a scelte calate con poca sensibilità da parte della politica che ci governa". Lo afferma in una nota Cesena Siamo Noi.

"Ci ha colpito molto il documento accorato che i cittadini hanno firmato e inviato a tutte le forze politiche della città, a Sindaco e Giunta e alla vice presidente della Giunta Regionale. In questa ennesima vicenda che riguarda un grande insediamento produttivo abbiamo posto questioni importanti, ragionando di urbanistica e ambiente, con senso di responsabilità, con una visione di apertura al futuro e all’innovazione, come oggi ci viene richiesto dai tempi difficili che stiamo vivendo, dalla situazione ambientale assai critica, dai problemi indotti dalla globalizzazione. Abbiamo tenuto come punto di riferimento l’interesse generale, che per noi significa una visione del futuro capace di coniugare sviluppo e rispetto per l’ambiente e per le persone. Abbiamo messo in dubbio l’applicazione molto ampia e forzata da parte della Giunta della procedura accelerata di variante urbanistica per l’insediamento di impianti produttivi prevista dall’art. 8 del DPR160/2010, che non prevede esplicitamente la nuova costruzione isolata, in terreni agricoli, distanti dalla sede principale. Secondo questa norma, voluta da Berlusconi per aiutare le attività insediate, la ditta nel caso specifico avrebbe potuto ultimare la lottizzazione in cui è localizzata a Pievesestina ed andare in deroga per la quota necessaria all’esigenza di ampliamento. La nuova edificazione in terreno agricolo rappresenta in effetti una interpretazione molto ampia della legge, come la stessa giunta comunale afferma nelle “Linee guida” adottate con una delibera dello scorso 6 novembre, in cui si legge “la norma non pone limitazioni alla qualificazione dell’insediamento per cui si ritiene riferita anche alla nuova localizzazione”.

"A maggior ragione, se si compie una forzatura per autorizzare un nuovo insediamento, è giusto che l'imprenditore, su indicazione del comune, attui adeguate opere pubbliche come contropartita. In accordo con i cittadini della zona dove sarà costruito il nuovo insediamento Arca, abbiamo proposto 6 emendamenti alla delibera di Consiglio Comunale che dà l’avvio alla localizzazione di un magazzino frigorifero di circa 20.000 mq su un terreno agricolo di oltre 5 ettari a Case Scuola Vecchia.

I 6 emendamenti proposti da CSN:

1 – nella descrizione dell’area proposta per l’intervento abbiamo chiesto che fosse sottolineata la sua posizione vicino al sito in cui è prevista la realizzazione del cosiddetto “lotto zero” della Secante, in prossimità dell’uscita su via San Giuseppe dove sarà realizzata una rotonda. Abbiamo posto questo tema perché di “lotto zero” nella Delibera non c’era traccia, mentre il “lotto zero” è una infrastruttura indispensabile a sostenere l’assetto urbanistico previsto dal Piano Regolatore e dal Piano Provinciale vigenti, soprattutto per quanto riguarda le previsioni di sviluppo logistico e industriale nella zona di Diegaro e Pievesestina;

2 – con il secondo emendamento abbiamo chiesto di cancellare una parte del testo, dove si dice che nel territorio comunale di Cesena non esisterebbero aree industriali adeguate all’uso proposto. Questo passaggio giustifica l’impiego di terreno agricolo. Sappiamo però che oggi a Cesena sono disponibili ben 727 ettari di aree edificabili, di cui 268 per uso produttivo;

3 e 4 – con il terzo e il quarto emendamento abbiamo cercato di precisare la nozione di “interesse pubblico” che è sempre alla base di decisioni in deroga al Piano Regolatore (cioè, quando si usa il terreno agricolo invece di rispettare le previsioni della pianificazione). La Delibera, così come è stata formulata, considera l’interesse pubblico coincidente con lo sviluppo di una nuova sede aziendale e alla creazione di posti di lavoro. Noi abbiamo molto rispetto per le iniziative imprenditoriali, ma pensiamo che l’interesse dell’impresa debba trovare una convergenza con tutti gli altri interessi coinvolti. In questa Delibera, infatti, non si fa nessun riferimento all’esistenza degli attuali abitanti della zona. Trattandosi di una attività legata alla logistica, ci sembra di vitale importanza che lo sviluppo di impresa tenga conto della dotazione infrastrutturale e dell’impatto sugli insediamenti già esistenti, sull’ambiente e il paesaggio. Quindi abbiamo chiesto che si scrivesse esplicitamente che una nuova attività rappresenta un interesse pubblico quando alle ricadute positive che comporta per la comunità locale e la tutela e l’incremento dell’occupazione, si coniuga l’attenzione per la sostenibilità ambientale della proposta di sviluppo;

5 e 6 – abbiamo chiesto di sottolineare con due diversi emendamenti che la realizzazione del “lotto zero” della secante rappresenterebbe un significativo miglioramento dell’accessibilità dell’area e darebbe soluzione ad alcune criticità infrastrutturali, insediative ed ambientali, prefigurando anche la sostenibilità di ulteriori insediamenti futuri. Per questo abbiamo chiesto che la seconda fase di progetto prenda in considerazione la possibilità di coinvolgimento dell’impresa in un contributo significativo alla realizzazione “lotto zero”, o almeno in una sua realizzazione parziale fino a via San Giuseppe.

Tutti e 6 gli emendamenti sono stati respinti dalla maggioranza, che ha comunque in parte modificato la proposta di deliberazione. Pensiamo di avere dato lo spunto decisivo ad un confronto che ha coinvolto tutte le forze presenti in Consiglio. Ma come gruppo attento ai Cittadini e all’Ambiente non possiamo votare favorevolmente una delibera che contiene una tale definizione di interesse pubblico. Per questo il nostro consigliere Vittorio Valletta ha espresso il voto contrario di CSN.

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