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Imu sui terreni agricoli montani, confermata la scadenza del 26 gennaio

All’udienza fissata mercoledì per decidere sul provvedimento sospensivo, il Tar ha tuttavia respinto il ricorso, riaprendo la questione e facendo così riacquistare efficacia al termine ormai stringente del 26 gennaio, fissato originariamente dal Decreto Interministeriale per il pagamento della tassa da parte dei proprietari agricoli

Sono state accolte solo in parte le richieste dei Sindaci dei Comuni Montani legate all’applicazione dell’Imu sui terreni agricoli dei Comuni Montani. La questione, che aveva visto attivarsi prontamente anche i sindaci dei Comuni Montani della nostra Provincia, era stata temporaneamente congelata dal Tar del Lazio, che aveva decretato la sospensione del Decreto Interministeriale del 28 novembre scorso con il quale il Governo ha introdotto criteri penalizzanti di applicazione della tassa, legandola all’altimetria delle sedi comunali.

All’udienza fissata mercoledì per decidere sul provvedimento sospensivo, il Tar ha tuttavia respinto il ricorso, riaprendo la questione e facendo così riacquistare efficacia al termine ormai stringente del 26 gennaio, fissato originariamente dal Decreto Interministeriale per il pagamento della tassa da parte dei proprietari agricoli. “Si tratta di una decisione (quella della Tar del Lazio) che non ci aspettavamo, in quanto contrasta con tutta evidenza con le motivazioni espresse nel provvedimento a mezzo del quale lo stesso Tribunale Amministrativo aveva sospeso il provvedimento ministeriale – dichiara il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini -. Le motivazioni della sospensione, infatti, erano tali da far ragionevolmente presagire l’annullamento del Decreto, ciò che era stato condiviso anche in occasione dell’Assemblea dei Sindaci dei Comuni Montani tenutasi a Roma il 12 gennaio scorso".

“Basti pensare – continua il primo cittadino – che tra le motivazioni del provvedimento di sospensione il Tar dichiarava che “il provvedimento impugnato determina eccezionale e grave pregiudizio”, individuando, tra le altre ragioni “l’assoluta incertezza dei criteri applicativi” nonché “i ristrettissimi tempi assegnati per dare esecuzione in sede comunale”. “Stando all'attuale situazione, pertanto – commenta Baccini – entro il 26 gennaio prossimo i proprietari dei terreni agricoli saranno chiamati a pagare l’imposta relativa al 2014, con il caos che i ristrettissimi tempi a disposizione determineranno nella gestione dei versamenti”.

“Di contro – continua il sindaco di Bagno di Romagna - il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha dichiarato che il Governo ripristinerà l’esenzione a partire dal 2015, ristabilendo così la situazione originaria di totale esenzione dal pagamento dei terreni agricoli montani, escludendo dal pagamento altresì gli agricoltori professionali nei comuni parzialmente montani”.
 
Nessun impegno per il 2014, in riferimento al quale pare quindi che il Governo sia intenzionato ad andare avanti, nonostante le richieste dei Sindaci e delle Associazioni intervenute sulla questione. La decisione pare a questo punto obbligata dalla necessità di recuperare 350 milioni di euro per finanziare il “bonus Renzi”. “Da una parte – chiude Baccini - la conferma della volontà di ripristinare l’esenzione già a partire dal 2015 ci rende soddisfatti per essere riusciti a far emergere la necessità di tutela e valorizzazione della montagna e, soprattutto, per aver raggiunto l’obiettivo di tutelare i nostri cittadini per gli anni futuri, ristabilendo un minimo di tranquillità e di prospettiva”.

“Rimane per ora il pesante problema del 2014, per il quale i nostri cittadini saranno chiamati ad un ulteriore ed inaspettato carico di tributi in tempi strettissimi, entro il 26 gennaio stando alla norma. Al riguardo, non possiamo che ribadire e contestare ancora una volta le modalità e le tempistiche con le quali il Governo adotta provvedimenti a forza tanto impattante sia per i cittadini che per i Comuni, auspicando che arrivi urgentemente un provvedimento che riveda, almeno in parte, il Decreto Interministeriale oggetto di discussione e scontro”.

“La richiesta maggiore e più importante, tuttavia, è che il Governo ed il Parlamento d’ora in poi si facciano portavoce e garanti di una politica lungimirante, sensibile, attenta e strutturata, che preveda la tutela e la valorizzazione della montagna come obiettivo primario, al fine di preservare le risorse ambientali e prevenire crescenti problematicità di dissesto idrogeologico diffuso, in favore di tutta la Nazione”.

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