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Il M5S critica il metodo di riscossione del Comune: "Venti milioni di crediti sospesi"

I consiglieri Capponcini e Guiduzzi contestano il metodo di riscossione coattiva dei crediti esigibili ma non incassati dal Comune

I consiglieri comunali del M5S Claudio Capponcini e Natascia Guiduzzi intervengono sul tema dei crediti del Comune esigibili ma non invcassati dall'amministrazione, che riguardano soprattutto multe per infrazioni al Codice della Strada. "Abbiamo discusso all’ultimo consiglio comunale il regolamento sulla contabilità del quale abbiamo stigmatizzato e ampiamente contestato lo schema adottato per  le procedure di riscossione coattiva dei crediti esigibili ma non incassati, soprattutto multe per infrazioni al Codice della Strada, che rappresentano l’80% dei circa 10 milioni di euro per il periodo 2015-17 il cui incasso è stato mediamente del 10% sul totale dei ruoli caricati per anno, pari a 2,7 – 3,2 milioni di euro".

"Sul fronte dei rifiuti, prendendo ad esempio un’altra area, gli insoluti della Tari  vedono una progressione preoccupante: 2013 (627.000), 2014 (690.000), 2015 (960.000), 2016 (1.145.000), 2017 (1.771.000). Il totale del periodo in esame ha portato l’intera somma di insoluti, detratti gli incassi, a 2.465.000 euro".

"Solo questo - proseguono i consiglieri del M5S - basterebbe a dimostrare che il metodo contestato non è efficace. Infatti il regolamento prevede un controllo amministrativo solo annuale che include i soli dati quantitativi ma non di dettaglio della riscossione coattiva, che si articola su un lasso di tempo che va dai 3 ai 5 anni prima che vengano emanate le disposizioni coercitive, un lasso di tempo che pesa grandemente sulle casse del Comune (stima empirica del totale dei crediti sospesi circa 20 milioni di euro)".
"Lo Stato cerca di introdurre dei correttivi alla gestione locale dei crediti per insoluti degli enti locali, e lo fa obbligandoli a mettere una percentuale degli importi determinati per servizi, tasse,  e sanzioni in un apposito fondo rischi vincolato, che dipende dalla percentuale collegata alla capacità di incasso del comune come media degli ultimi anni.  Questo fondo non può essere usato nel  bilancio, ma rimane a garanzia dei futuri incassi, se saranno positivi".

"In pratica un doppio danno: alla mancata entrata si aggiungono gli importi che il Comune deve accantonare: nel bilancio la parte spendibile si assottiglia, a meno non di far pagare  più tasse o tagliare i servizi ai cittadini. Abbiamo ripetutamente chiesto alla giunta oltreché di adottare un procedimento di controllo che preveda il dettaglio degli insoluti in modo da colpire quelle tipologie  e settori maggiormente inadempienti, anche di conoscere l’ammontare per anno e per tipologia dei ruoli di riscossione coattiva emessi, di conoscere l’incassato reale della riscossione coattiva, l’ammontare totale in dettaglio".

"Avevamo chiesto in sede di commissione, l’integrazione del Regolamento di contabilità, con azioni mirate ad un più capillare controllo, reputando che la sola rilevazione del totale dei ruoli di riscossione coattiva una volta all’anno, funzionale ad essere riportata a bilancio, fosse troppo blanda e poco funzionale all’individuazione di metodi di coazione qualora ce ne fosse lo spazio. Nulla è stato accettato, anche se quanto richiesto dal M5S é frutto di un lungo lavoro sul tema, e trova nel Regolamento di contabilità la sua giusta collocazione istituzionale, con l’inserimento del controllo periodico (proposto il trimestre) sia dei ruoli di riscossione coattiva che degli insoluti di altro genere, per tipologia di settore e anzianità". 

"Invece incrementando l’azione di controllo e la messa in opera di eventuali maggiori azioni, rafforzando la leva per il recupero dei ricavi dovuti siamo convinti sia strumento efficace e mirato ad individuare più facilmente e adeguatamente quelle tipologie di insoluti che necessitano di maggiori azioni, sia gestionali che di tipo politico, vedi ad esempio i furbetti che non pagano su cui agire con l’azione pubblica".

"Ad esempio, in tema di furbetti, - conclude il M5S - il Comune di Riccione, a fronte del non pagamento della Tari da parte di alcuni esercizi pubblici ne ha predisposto la revoca della licenza, sbloccando immediatamente la posizione debitoria. Visto come vanno le cose, un’azione del genere a Cesena con questa giunta è impossibile".
 

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