rotate-mobile
Politica

I repubblicani riflettono sulle alleanze: "No coi populisti, troppi cedimenti nel centro-destra"

Un Partito Repubblicano cesenate che si vuole confrontare con tutti, tranne con populisti e sovranisti, che chiede una città metropolitana romagnola

Un Partito Repubblicano cesenate che si vuole confrontare con tutti, tranne con populisti e sovranisti, che chiede una città metropolitana romagnola non solo per sostituire l'abborracciata riforma Del Rio, ma per dare continuità amministrativa alla Romagna, inoltre il Partito Repubblicano nazionale deve dare delle risposte chiare sulla volontà di riunire le varie anime sparse dell'area liberale e democratica. Questi i punti salienti della mozione approvata dalla direzione della Consociazione Repubblicana, massimo organismo dell'edera che comprende i quindici comuni dell'area cesenate, sotto la direzione del segretario Mario Guidazzi.

“Il Pri nazionale deve chiarire – continua il documento politico -  se intende o meno riunire le varie anime in cui è divisa l’area liberal-democratica repubblicana. Il segretario di Consociazione ritiene che questa sia una necessità assoluta per rafforzare la componente e ottenere maggiore considerazione sia dai cittadini che dalle altre forze politiche”. Su questo ruota tutta la macchina politica dell'edera perchè “il problema delle alleanze resta aperto, con i confini che sono stati definiti dalla mozione approvata dal Congresso Cesenate ultimo scorso, che afferma che il confronto è doveroso con tutti rifuggendo le derive di natura populistica e sovranista. E’ infatti indubitabile che negli ultimi tempi il Centro Destra ha dimostrato cedimenti rispetto a queste posizioni che non si conciliano con le nostre convinzioni ed i nostri programmi e che anzi sono in antitesi rispetto ai valori fondanti del partito dell'edera”.

Per quanto riguarda la politica amministrativa locale, i repubblicani hanno molto da dire per poter sviluppare una situazione ottimale.  “Se ad esempio – continuano nella loro disanima -  prendiamo in esame la necessità di riordinare gli enti locali romagnoli, la nostra ricetta è quella di ipotizzare la fusione dei piccoli comuni giacchè è necessario dare ai comuni stessi quella dimensione che permetterebbe di offrire ai cittadini le garanzie di veder finanziati investimenti nell’ambito dei servizi scolastici e di quelli sociali, due settori che danno tenore alla qualità della vita dei territori. D’altra parte la riforma Del Rio non ha risolto alcun problema circa il ruolo delle Provincie. Si è solo eliminata l’assemblea elettiva, riducendo al contempo drasticamente i finanziamenti senza peraltro ridefinire il ruolo dei Comuni rispetto alle Province stesse. Ecco perché noi proponiamo per la Romagna una città metropolitana, non come semplice sommatoria delle attuali province, ma che sia in grado di dare un segnale nuovo nella predisposizione di un piano fattivo delle infrastrutture, e nello stesso tempo rifuggendo da qualsiasi idea di regione Romagna. La viabilità, i porti (Ravenna in particolare), gli aeroporti, debbono essere coordinati sulla base di una realtà sub-regionale. Così come l’offerta turistica và potenziata, stessa casa dicasi per il settore agricolo: due fondamentali pilastri della nostra economia, che possono divenire traino per un manifatturiero che come nel resto del paese fatica ad uscire dalla crisi. Tutti questi temi dovranno essere definiti ed approfonditi in prossimi documenti così come è fatto obbligo alle singole Unioni Comunali di esporre con molta precisione i punti programmatici che siano forieri di sviluppo per la nostra realtà”.  

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I repubblicani riflettono sulle alleanze: "No coi populisti, troppi cedimenti nel centro-destra"

CesenaToday è in caricamento