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Tre moniti "cesenati" a Matteo Renzi rieccheggiano in Senato

Tre moniti incisi in un cartiglio del Palazzo Comunale di Cesena sono risuonati lunedì nell'aula del Senato, scanditi ben chiari all'indirizzo del neo-premier Matteo Renzi, da parte di Laura Bianconi (Ncd)

Tre moniti incisi in un cartiglio del Palazzo Comunale di Cesena sono risuonati lunedì nell'aula del Senato, scanditi ben chiari all'indirizzo del neo-premier Matteo Renzi, da parte di Laura Bianconi, vicepresidente del gruppo del Nuovo Centro-destra (Ncd). Ricorda Bianconi: “Un anno fa, in queste ore, incollati al televisore e collegati al sito del ministero dell’Interno seguivamo lo scrutinio delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013. Già i primi dati rappresentavano un risultato politico che avrebbe costituito una linea di demarcazione netta rispetto al passato, al punto che chi allora arrivò primo non poté dirsi vincitore. Oggi, dopo l’esperienza del Governo Letta, il Nuovo Centrodestra vota la fiducia al Governo Renzi, per evitare il declino del Paese e per varare quelle riforme essenziali a garantire, in futuro, stabilità e governabilità”.

Quindi una lezione da Cesena, indirizzata a Renzi. Nel suo intervento la senatrice Laura Bianconi, vice-presidente Vicario del Gruppo Ncd, ha scandito: “Chiunque entri nel Palazzo comunale di Cesena, la mia città, nel Salone del Consiglio comunale potrà leggere un cartiglio di un anonimo francese dell'Ottocento ancora estremamente attuale. Il cartiglio è composto da tre moniti.

Il primo: «Governanti ricordatevi che governate degli uomini». Si tratta di una frase estremamente semplice ma di grande valenza dal punto di vista della responsabilità, perché con le nostre scelte noi entriamo nella vita delle persone e, a seconda delle scelte che noi compiamo, cambiamo la loro vita. Il nostro agire incide su persone di cui non conosceremo mai né il volto né il nome, ma alle quali potremmo agevolare in bene o in male, valorizzare, supportare e condizionare la vita familiare, lavorativa e sociale”.

“Il secondo monito ci ricorda che «Governar dovrete con le leggi»: il nostro principale compito è scrivere leggi chiare, scritte bene e senza errori. Troppo spesso ci troviamo a dover correggere articoli di leggi precedentemente votate. Dovremmo scrivere leggi che possano essere capite da ogni singolo cittadino. La legge è espressione della società organizzata e non è mai neutra; la legge ha una funzione anche pedagogica, è uno strumento potente che incide in un modo o nell'altro (sempre e comunque) nella società e in ogni singola persona”.

“Infine, l'anonimo francese ci ricorda che come «Governanti, non governerete per sempre». Questa frase, se a primo avviso può suonare come una profezia negativa e una condanna, è invece la frase che ci rende liberi. A noi oggi è chiesto di fare tutto quello che umanamente, con le nostre capacità, passione e fantasia è possibile fare. Per noi fare politica non è un mestiere, è un servizio, ed è un privilegio servire l'Italia e gli Italiani, ma dobbiamo avere consapevolezza che non governeremo per sempre”.

Quindi a Renzi: “Oggi tutti i colleghi dei nostro Gruppo parlamentare, e non solo, hanno avuto modo di ascoltare i suoi propositi, le sue aspirazioni, e anche di vedere attraverso la sua visione il recupero della politica e della sua credibilità - e lo dico - finalmente direttamente e non surrogati dai commenti di questo o quell'altro giornalista o da sprezzanti ironie dettate da posizioni editoriali ovviamente di parte. Presidente Renzi, ha detto bene quando, riferendosi alla fiducia, l'ha definita politica, ed abbiamo avvertito bene il senso delle parole, al di là delle connotazioni istituzionali.

La fiducia, Presidente, così come i nostri padri hanno nel Dopoguerra mostrato, genera energia e questa, se supportata dalla capacità e dalla concretezza, accetta qualsiasi sacrificio pur di raggiungere l'obbiettivo di una migliore qualità della vita. La scelta del nostro partito, il Nuovo Centrodestra, di muoversi in questa direzione ha rotto qualunque nicchia di garanzia per una sopravvivenza personale politica, come dimostra la scelta operata dal nostro segretario Angelino Alfano e da tutti noi La consapevolezza di scendere in mare aperto, confrontarci con i due aspetti di fondo che regolano la partita di questo momento storico-politico è legata innanzitutto alla capacità di leggere correttamente i problemi degli italiani e trovare per essi la risposta con equa distribuzione di sacrifici e con le priorità dettate dalla pericolosa deriva che la crisi e la disoccupazione stanno esprimendo”.

“Non meno importante è non perdere di vista nel nostro procedere la difficoltà di trovarci nella condizione di dover mediare radici politiche e culturali diverse tra noi. Nel suo discorso ho trovato assolutamente congruo ed efficace il metodo da lei scelto per superare tali condizioni.

Oggi riconosciamo che su temi a noi sensibili (ius soli e coppie di fatto) lei ha avuto la delicatezza (ma probabilmente è lungimiranza e pragmatismo politico) di non interpretare le posizioni più radicali della sua parte politica, di non aver ricercato maggioranze variabili e di esser stato coerente con i ragionamenti fatti nel corso delle consultazioni. È per questo che la nostra scommessa (e per lei la sfida) sarà quella di riuscire a trovare la migliore sintesi. Signor Presidente, la politica deve fortemente riguadagnare la fiducia delle persone, i politici sono lo strumento per riconquistare questa fiducia. Se lei vince noi vinciamo, se lei perde anche noi perdiamo, ma soprattutto perde il Paese. È per questo che insieme vogliamo contribuire a questa inversione di tendenza e di passo”.

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