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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Gambettola

Gambettola, il sindaco: "La fusione dei Comuni può essere la strada da seguire"

“Se oggi mi venisse chiesto quale strada intravedo per dare maggiori opportunità di sviluppo e innovazione al nostro territorio, indicherei la fusione tra Comuni”.

In questo modo il sindaco di Gambettola Roberto Sanulli risponde alla proposta lanciata alcuni giorni fa dal collega di Longiano che aveva aperto alla possibilità della riorganizzazione amministrativa attraverso la fusione, guardando esplicitamente al comune di Gambettola che, assieme a Longiano fa già parte dell’Unione Rubicone e Mare.

“La riorganizzazione amministrativa prevista dal Governo, e poi dalla Regione, che ha già visto l’abolizione delle Province e la costituzione delle Unioni dei comuni, spinge molto nella direzione della fusioni dei comuni  - spiega il sindaco – a ciò si aggiunga che la legge di stabilità continua a vincolare soprattutto l’amministrazione dei comuni virtuosi come il nostro, imponendo limitazioni di spesa e di assunzione del personale, che riducono la possibilità di progettare e guardare con fiducia al futuro. Ciononostante, questo primo anno di esperienza in Unione dei Comuni, dove abbiamo cominciato a gestire servizi in forma associata, ci ha dimostrato che è possibile trovare soluzioni, oltre che risparmi, che ci consentono di mantenere attivi quei servizi che vogliamo continuare ad erogare e garantire ai nostri cittadini. La cooperazione fra amministrazioni, la gestione comune sono quindi una soluzione innovativa. Ma questo è un primo step, intermedio, che ha previsto comunque la creazione di un ulteriore ente, l’Unione, nel quale sono tante le anime che devono giungere ad accordo. Con il comune unico invece l’ente è uno, così come il sindaco, e la stessa Unione diventa un ente con meno soggetti di riferimento se più comuni al suo interno si fondono".

"Questo per dire che le due strade possono coesistere. Quale può essere invece il vantaggio di realizzare un comune unico quindi? Non mi dilungo sull’entità dei trasferimenti che arriverebbero (statali e regionali), così come lo svincolo dal patto di stabilità almeno per i primi 5 anni (elemento comunque non da poco nell’ordinaria amministrazione), ma invito a riflettere sulle soluzioni a lungo termine che un progetto del genere ci consentirebbe di percorrere. Invito a considerare come cambierebbe di fatto non solo la gestione del territorio e della sua messa in sicurezza,  ma anche la specializzazione degli uffici comunali e il miglioramento della qualità dei servizi, le maggiori opportunità che si potrebbero creare per un comune di quasi 20mila abitanti, con un certo peso decisionale, e con una visione più ampia e una capacità progettuale differente" dice ancora Sanulli.

"Invito cioè a considerare che quanto oggi ci risulta difficile, se non impossibile realizzare, per via di vincoli, personale che non si può assumere, nonostante i pensionamenti, la mancata specializzazione, e la gestione di un territorio che non può guardare oltre i propri confini comunali, assumerebbe contorni completamente diversi determinando una situazione che sarebbe invece possibile migliorare con una gestione amministrativa differente, più innovativa. Perché Longiano poi è abbastanza logico: oltre ad essere due comuni confinanti, Gambettola e Longiano sono due realtà che già dialogano da anni. Sono molti i longianesi che usufruiscono di nostri servizi e delle attività del centro (anche la “casa della salute” di via Viole a Gambettola è già un punto di riferimento per i longianesi); abbiamo già sperimentato la condivisione di uffici e servizi; abbiamo zone produttive che confinano e che con la fusione potrebbero rappresentare un tessuto di imprese di un certo rilievo e un punto di riferimento per tutta la zona del Rubicone, inserendosi fra i distretti produttivi già esistenti".

"Diventerebbe anche più semplice la gestione della messa in sicurezza del territorio, la pianificazione delle aree e la relativa regolamentazione, avendo a riferimento un territorio molto più ampio; sarebbe possibile mettere in pratica gli obiettivi di riqualificazione dell’esistente senza ulteriore consumo di suolo; intercettare fondi regionali ed europei grazie alla possibilità di specializzare gli uffici all’interno della macchina amministrativa. Il tutto senza comportare la perdita dell’identità dei due comuni che andrebbero a fusione: il comune unico sarà in grado di rappresentare le due comunità, gambettolesi e longianesi parimenti; resterebbero i municipi e l’erogazione dei servizi mantenuta su entrambi i territori, ulteriormente migliorati. Il che sarebbe un beneficio a vantaggio della collettività" dice ancora il primo cittadino di Gambettola. 

"Credo quindi che i tempi siano maturi per cominciare a verificare la bontà del progetto di fusione e se l’amministrazione di Longiano è aperta a questa possibilità il dialogo va aperto al più presto. È il momento opportuno per cominciare a progettare insieme questo percorso che comunque deve essere condiviso, fin dall’inizio, dalle comunità coinvolte, in quanto non si tratta di un percorso reversibile e soprattutto non dobbiamo pensare ad un progetto che può dare risposte frettolose a problemi contingenti e urgenti, ma deve essere una nuova strada che intendiamo percorrere per dare opportunità concrete e durature di sviluppo e innovazione per il futuro delle nostre comunità”. 

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