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Fusione tra i comuni, il sindaco di Bagno replica a Pompignoli: "Vada ad approfondire lo studio"

"Mi aspetto che Pompignoli prenda conoscenza di quanto previsto dallo studio a quasi due anni di distanza da quando se ne sta ragionando" ha detto il sindaco di Bagno, Baccini

Mi fa molto piacere l’interessamento del consigliere regionale Pompignoli su un tema di strategia amministrativa molto importante come quello della fusione tra Bagno di Romagna e Verghereto”, così risponde il Sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini all’intervento del consigliere regionale della Lega Nord. La prima finalità del confronto aperto che abbiamo organizzato dal titolo “Quale futuro per il Comune”, infatti – sostiene Marco Baccini – è proprio quella di aprire il confronto su temi importanti, che necessitano una riflessione ampia, ma allo stesso tempo pronta a reagire alla situazione attuale che “attanaglia” sempre di più i piccoli comuni e che penso Pompignoli conosca bene”.

Le riflessioni del consigliere regionale permettono poi di evidenziare alcuni aspetti che potranno permettere allo stesso Pompignoli, ma anche ai cittadini, di valutare le proprie posizioni: lo studio di fattibilità su un’eventuale fusione tra i Comuni di Bagno di Romagna e Verghereto è stato realizzato nel novembre del 2016 attraverso un finanziamento specifico della Regione Emilia-Romagna nell’ambito di un bando regionale aperto proprio per stimolare i processi aggregativi”. “Peraltro, lo studio – continua Baccini – prendeva in considerazione anche un’ipotesi di fusione tra i 4 comuni montani e una seconda ipotesi aggregativa tra Bagno e Verghereto, da una parte, e Mercato Saraceno e Sarsina, dall’altra.”

Fusione tra i comuni di Bagno e Verghereto, la Lega frena

“Ora, pur non essendo il tema dei finanziamenti connessi ad un’eventuale fusione la ragione principale di un processo aggregativo, quello studio mostrava che il nuovo comune frutto della fusione avrebbe ottenuto un totale di contributi statali e regionali ben oltre i 10 mln di euro. Ma se Pompignoli ne fa una ragione finanziaria, allora deve sapere che sarebbero finanziamenti fuori dal pareggio di bilancio e quindi anche immediatamente spendibili in opere, di cui i nostri piccoli Comuni hanno estremamente bisogno. Amministratori pronti e responsabili, inoltre, potrebbero programmare di utilizzare parte di quegli ingenti finanziamenti in azioni di abbassamento della tassazione locale, ciò che allo stato attuale è oggettivamente impossibile. Ne aggiungo un'altra: il comune fuso avrebbe anche capacità di assumere personale, superando quei limiti che rappresentano il maggior problema attuale delle amministrazioni locali, con possibilità quindi di progettare e programmare”. 

Fusione tra i Comuni, "arriverebbero ben 12 milioni di euro"

“Aspettando quindi che Pompignoli prenda conoscenza di quanto previsto dallo studio a quasi due anni di distanza da quando se ne sta ragionando, mi chiedo e chiedo al consigliere stesso quale posizione sia in grado di assumere ove i dati che rappresento trovino conferma”. “Quantomeno, sarebbe auspicabile approfondire ulteriormente e altrettanto urgentemente il tema, magari ragionando direttamente con gli amministratori per stimolare riflessioni serie, responsabili e coraggiose, in grado di far scattare quelle manovre strategiche che andrebbero sicuramente a beneficio delle nostre comunità”. “Certo questi sono temi difficili da affrontare, ma non possiamo tenerli nel cassetto solo per paura di andare ad elezioni anticipate o per la paura di descrivere queste manovre ai nostri cittadini, che sono convinto sarebbero maturi per affrontare un passaggio così importante insieme a noi”. “Attendiamo quindi una pronta apertura al confronto sul tema, la più allargata possibile, con maturità, rispetto politico e lungimiranza”.   

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