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Valle del Savio e la fusione dei Comuni, Valdinosi: "Il progetto coinvolga i cittadini"

I quattro municipi della valle del Savio si apprestano a partecipare al bando della Regione Emilia-Romagna che finanzierà lo studio di fattibilità sui possibili percorsi di fusione tra gli enti coinvolti

Prosegue il dibattito sulla fusione dei comuni nella valle del Savio. I quattro municipi della vallata, infatti, si apprestano a partecipare al bando della Regione Emilia-Romagna che finanzierà lo studio di fattibilità sui possibili percorsi di fusione tra gli enti coinvolti. “Uno scenario che fino a pochi anni fa era inimmaginabile - commenta la senatrice Mara Valdinosi - ma che ora gli amministratori pubblici della Valle del Savio stanno percorrendo con il giusto approccio”.

I consigli comunali di Verghereto, Bagno di Romagna e Mercato Saraceno hanno già approvato la convenzione per lo studio di fattibilità, mentre lunedì prossimo la proposta sarà presa in considerazione da Sarsina. “Questa fase di analisi sarà propedeutica ad avere un quadro complessivo dei vantaggi e delle criticità di un percorso di fusione - prosegue la parlamentare del Pd - fornirà dati fondamentali su cui intavolare un dibattito serio perché la cosa non prenda una deriva campanilistica. Una cosa va chiarita, non è messa in discussione l’identità dei singoli municipi, la loro storia e le loro peculiarità. Sono convinta che l’identità storico culturale di ogni comunità vada arricchita. Tuttavia c’è la necessità di aggregare gli enti più piccoli per aumentare la qualità dell’azione amministrativa”.

Per Valdinosi il criterio demografico non è l'unico aspetto da tenere in considerazione, ma va considerato anche quello di riunire ambiti omogenei: “Per garantire ai cittadini servizi di qualità ed un’adeguata capacità di realizzare investimenti in opere pubbliche - aggiunge - servono, oltre alle risorse finanziarie, personale competente organizzato in una macchina amministrativa complessa e numericamente adeguata a garantire specializzazione nei diversi campi di competenza dell’ente comunale”.

I Comuni della Valle del Savio stanno sperimentando l'esperienza dell'Unione. “Ma a differenza di quel procedimento - aggiunge la senatrice democratica - la fusione dei Comuni è un percorso che deve partire dal territorio, e coinvolgere fin dall’inizio della sua impostazione le popolazioni interessate. Il referendum finale che precede la fusione è garanzia di un percorso che deve essere coinvolgente e attrattivo: i cittadini devono essere convinti e condividere l’obiettivo finale, e devono quindi essere consapevoli dei benefici dell’operazione che si mette in campo.

Sono note le criticità di gestione di piccoli comuni, evidenziate da studi ed analisi e dalla viva voce dei sindaci sempre più in difficoltà nel garantire servizi e investimenti. “Per incentivare le fusioni con la Legge di stabilità 2016 abbiamo raddoppiato il contributo per i Comuni nati da fusioni e dato loro la possibilità di assumere personale per coprire al 100% il turn over”, evidenzia la parlamentare. “Inoltre per i nuovi Comuni nati dalla fusione è stabilita la priorità nell’accesso ai contributi previsti nei diversi programmi e provvedimenti regionali. Una gamma di possibilità e di incentivi messa in campo per sostenere la concretezza e la realizzabilità di un percorso di cambiamento che può portare tanti benefici agli abitanti dei nostri Comuni. Per questi motivi - conclude Valdinosi - va affrontata una seria analisi in tema di riorganizzazione degli enti e di fusioni, con un ampio coinvolgimento dei cittadini”.

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