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"Fare memoria del passato per decidere di essere oggi"

"Il tempo passa e inevitabilmente diminuisce la tensione morale, il sentimento forte, la consapevolezza di quanto" è accaduto, di quanta bassezza può essere capace l’essere umano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

"Che senso ha il giorno della memoria? Cosa significa “fare memoria”, “ricordare” oggi nel 2018 eventi accaduti nel secolo scorso? Ogni secolo ha avuto i suoi totalitarismi, le sue violenze e oppressioni; il Novecento è però ancora al confine tra storia e cronaca. Molte persone ancora oggi hanno avuto genitori che hanno “vissuto” sulla propria pelle la violenza, lo scempio di questi totalitarismi. E quindi ci sono ancora ferite aperte; non possiamo non fare memoria. Ma intanto il tempo passa e inevitabilmente diminuisce la tensione morale, il sentimento forte, la consapevolezza di quanto è accaduto, di quanta bassezza può essere capace l’essere umano. E i giovani, le nuove generazioni, non riescono a rendersi conto di quanto accaduto; probabilmente ormai leggono sui libri di scuola una storia (l’Olocausto, il nazi-fascismo, i Gulag di Stalin, il totalitarismo comunista) che sentono lontana; come rileggere la storia di Roma antica, dei cristiani dati in pasto ai leoni, della rupe Tarpea.

Che senso ha allora continuare a tenere viva la memoria? In realtà l’Olocausto, il progetto dell’eliminazione fisica degli ebrei da parte del nazi-fascismo, i Gulag e il progetto di eliminazione “scientifica” del dissenso e della libertà da parte dei regimi comunisti, sono state conseguenze di ideologie che si sono trasformate in prassi politica, ideologie che sono sì ormai tramontate (meglio “sconfitte” dalla storia), ma capaci di rinascere, magari sotto mentite spoglie, in altre forme, riproducendo gli stessi effetti in termini di odio razziale, di oppressione della libertà, di violenza, di culto della forza, di mancanza di dialogo e di rispetto verso il “diverso” da noi.

E’ quindi di fondamentale importanza richiamare soprattutto i giovani non tanto ad una reazione “emotiva” (che può essere efficace, ma effimera), bensì ad una presa di coscienza “ragionevole” e “ragionata” verso quanto di più abominevole è stato possibile realizzare da parte di esseri umani e non solo dai “vertici” (Hitler, Stalin, Mussolini) ma anche dalla gran massa di “gente comune” che li ha seguiti ed appoggiati più o meno consapevolmente. Insomma prendere coscienza che ciò che è accaduto “è male” e che tutti noi siamo capaci di farlo e rendere quindi possibile il ripetersi di analoghe tragiche situazioni. E’ per questo che noi “Popolari per Cesena” siamo decisamente e nettamente contro ogni estremismo, contro la politica urlata, che non dialoga e non ascolta e che non rispetta e non tollera le diversità. I giovani devono capire che la democrazia è un valore irrinunciabile e che le diversità di opinioni, di razza, di cultura, di religione, di temperamento sono un bene, una ricchezza e non un difetto. Quando si è diversi e si dialoga si può arrivare, con pazienza e tenacia, ad una mediazione “alta” che valorizzi il meglio di ognuno; e questo è molto più gratificante che rimanere chiusi in sé. Dunque “fare memoria” del passato per “decidere” di essere oggi per la democrazia e per la difesa della libertà".

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