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Famiglini (PLI): "Il Comune non può fungere da agenzia di intermediazione"

Il Consiglio comunale di venerdì scorso ha finalmente chiarito la posizione della nuova amministrazione rispetto il progetto della Città delle Colonie.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Il Consiglio comunale di venerdì scorso ha finalmente chiarito la posizione
della nuova amministrazione rispetto il progetto della Città delle Colonie.
Le modifiche al piano che la nuova Giunta sembra voler proporre per l'ambito
1 sono assolutamente marginali e denotano più che altro il tentativo di
dimostrare una sorta di discontinuità rispetto la passata amministrazione
che di fatto non c'è stata. Tant'è che il progetto dell'ambito 1 della Città
della Colonie rimarrà sostanzialmente immutato con buona pace dello sviluppo
economico della nostra città. Sugli altri ambiti il Sindaco  ha promesso un
vero cambiamento di rotta ma purtroppo su ciò che ancora non esiste è facile
fare delle promesse soprattutto nel momento in cui ci è parso di capire che
il Sindaco non abbia eccessiva voce in capitolo sulla faccenda mentre ne
abbiano maggiormente altri soggetti politici appartenenti alla sua
maggioranza.

Ciò che non riusciamo a comprendere è per quale motivo l'amministrazione
comunale  aneli a continuare a fungere da agenzia di intermediazione tra i
privati che dovrebbero investire a Ponente proseguendo sulla strada
intrapresa dalla vecchia Giunta la quale, perlomeno, aveva la scusante di
possedere in prevalenza una formazione politica caratterizzata da dottrine
quali, ad esempio, il dirigismo economico e l'economia pianificata. Il
Comune non dovrebbe in realtà  “farsi gli affari degli altri” ma
semplicemente disciplinare, secondo la normativa vigente, gli interventi di
edilizia privata tutelando l'interesse pubblico.

Nel merito il Comune, invece di diventare inspiegabilmente intermediatore,
avrebbe dovuto semplicemente offrire degli incentivi in termini di indici e
di oneri di urbanizzazione a tutti coloro che avessero
costruito/riqualificato nella zona delle colonie promuovendo  lottizzazioni
con le relative opere di urbanizzazione e lasciando liberi i proprietari
originari e gli eventuali investitori di costruire ciò che avessero creduto
meglio nel pieno rispetto della realtà urbana esistente ed in considerazione
delle necessità economiche della nostra realtà cittadina. Da questo punto di
vista non può che andare il nostro plauso e la nostra solidarietà al
consigliere comunale Baredi Renzo (UdC) perché questi si è fatto
pubblicamente portavoce di un malessere diffuso all'interno della
maggioranza rispetto a tali tematiche e di cui il Sindaco sembra al momento
non voler dare ascolto preferendo invece la strada della continuità rispetto
la vecchia amministrazione.

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