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Emergenza profughi libici: "Rigettate le richieste di asilo"

Il consigliere provinciale del PdL Valerio Roccalbegni,e il capogruppo della Lega Nord Gian Luca Zanoni e il capogruppo del PdL Stefano Gagliardi con un'interrogazione tornano sul tema dei profughi della Libia

Il consigliere provinciale del PdL Valerio Roccalbegni,e il capogruppo della Lega Nord Gian Luca Zanoni e il capogruppo del PdL Stefano Gagliardi con un’interrogazione tornano sul tema dei profughi della Libia: “Dispiace doversi ripetere, ma la scadenza del periodo di gestione dell’emergenza per i profughi della Libia, costringe a richiedere informazioni in merito agli sviluppi della vicenda. Purtroppo le non allegre notizie che pervengono da alcune zone del nord, dove i rifugiati, pur se accolti gratuitamente in varie strutture alberghiere, alla non-concessione del diritto di rifugiato politico, hanno distrutto suppellettili ed in qualche caso messo a ferro e fuoco l’albergo”.

“Il rischio evidente è che i non accolti passino alla clandestinità con il timore di aumentare la delinquenza. Chiediamo di sapere a tutt’oggi quale è la situazione nei casi a noi affidati, quanti sono stati considerati rifugiati politici, quanti i casi non accolti e come si pensa di procedere in merito”.

Risponde il vice-presidente Guglielmo Russo: “Questa è l’occasione per spiegare un problema che sta provocando difficoltà e che presto scoppierà in modo grave. La Commissione di Bologna non sta concedendo lo status di rifugiati politici a queste persone. Attualmente ci sono sul territorio provinciale 124 profughi (85 nel Forlivese e 39 nel Cesenate). Per la richiesta di asilo, ci sono 83 titolari di permesso di soggiorno per richiesta asilo, su 47 audizioni realizzate, 11 sono in attesa di comunicazione, 29 i dinieghi, 22 ricorso contro il diniego e solo 2 riconoscimenti di status di rifugiato. L’emergenza profughi è scaduta il 31 luglio 2012, da questa data il Governo ci chiede di passare dalla fase emergenziale alla fase ordinaria, per favorire l’inclusione sociale. Che cosa succederà poi al primo gennaio 2013? Le risorse, ci dice sempre il Governo, non saranno più garantite. Non è pensabile che carenze di risorse dello Stato siano scaricate sugli enti locali, specialmente perché questi profughi si trovano in gran parte in piccoli comuni della fascia collinare-montana, che ha scelto la solidarietà. Nel nostro territorio provinciale non possiamo farci carico di 124 persone così, senza alcuna risorsa. Quel che chiediamo al Governo è che prima di tutto si chiarisca lo status di queste persone, perché le Commissioni per il riconoscimento del diritto di asilo continuano a respingere le richieste, in secondo luogo vengano favorite risorse per l’inclusione sociale”.
 : “Dispiace doversi ripetere, ma la scadenza del periodo di gestione dell’emergenza per i profughi della Libia, costringe a richiedere informazioni in merito agli sviluppi della vicenda. Purtroppo le non allegre notizie che pervengono da alcune zone del nord, dove i rifugiati, pur se accolti gratuitamente in varie strutture alberghiere, alla non-concessione del diritto di rifugiato politico, hanno distrutto suppellettili ed in qualche caso messo a ferro e fuoco l’albergo”.

“Il rischio evidente è che i non accolti passino alla clandestinità con il timore di aumentare la delinquenza. Chiediamo di sapere a tutt’oggi quale è la situazione nei casi a noi affidati, quanti sono stati considerati rifugiati politici, quanti i casi non accolti e come si pensa di procedere in merito”.

Risponde il vice-presidente Guglielmo Russo: “Questa è l’occasione per spiegare un problema che sta provocando difficoltà e che presto scoppierà in modo grave. La Commissione di Bologna non sta concedendo lo status di rifugiati politici a queste persone. Attualmente ci sono sul territorio provinciale 124 profughi (85 nel Forlivese e 39 nel Cesenate). Per la richiesta di asilo, ci sono 83 titolari di permesso di soggiorno per richiesta asilo, su 47 audizioni realizzate, 11 sono in attesa di comunicazione, 29 i dinieghi, 22 ricorso contro il diniego e solo 2 riconoscimenti di status di rifugiato. L’emergenza profughi è scaduta il 31 luglio 2012, da questa data il Governo ci chiede di passare dalla fase emergenziale alla fase ordinaria, per favorire l’inclusione sociale. Che cosa succederà poi al primo gennaio 2013? Le risorse, ci dice sempre il Governo, non saranno più garantite. Non è pensabile che carenze di risorse dello Stato siano scaricate sugli enti locali, specialmente perché questi profughi si trovano in gran parte in piccoli comuni della fascia collinare-montana, che ha scelto la solidarietà. Nel nostro territorio provinciale non possiamo farci carico di 124 persone così, senza alcuna risorsa. Quel che chiediamo al Governo è che prima di tutto si chiarisca lo status di queste persone, perché le Commissioni per il riconoscimento del diritto di asilo continuano a respingere le richieste, in secondo luogo vengano favorite risorse per l’inclusione sociale”.
 

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