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Elezioni regionali, Di Maio a Cesenatico: "La Regione vuole aria pulita e meno cemento"

Circa trecento persone sabato pomeriggio hanno accolto in piazza Ciceruacchio a Cesenatico Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri e capo del Movimento 5 Stelle

Circa trecento persone sabato pomeriggio hanno accolto in piazza Ciceruacchio a Cesenatico Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri e capo del Movimento 5 Stelle. Una piazza non strapiena, ma molto calorosa.

Luigi di Maio a Cesenatico (foto Dalmo)

"Non è in base alla percentuale che si sta dentro a un movimento oppure si passa al gruppo misto - precisa subito Di Maio, che in questi giorni sta cercando di tenere a bada la valanga di fuoriusciti dai 5 Stelle - Io c'ero quando il movimento praticamente non esisteva ancora; c'ero quando eravamo poco meno del 3%, c'ero anche quando siamo arrivati al 33%. Non c'entrano le percentuali: o ci si crede o non ci si crede. E io ci credo, per questo dico che qui si resta. Si resta nel movimento, in quello in cui abbiamo sempre creduto".

E' un Di Maio che cerca di convincere sia sè stesso che i suoi, venuti ad ascoltare parole nette e decise che dipanino un po' la confusione e lo sconforto che la grande "fuga" dei parlamentari al Gruppo Misto hanno generato anche nella base. "Nel movimento c'è una parte di persone che dicono di entrare nella destra, un'altra nella sinistra - continua Di Maio, per chiarire ulteriormente il suo pensiero - io dico che noi siamo l'alternativa sia alla destra che alla sinistra. Siamo diversi da quei signori lì e non dobbiamo mai scordarcelo. E tra l'altro, secondo me, chi va in Parlamento perché è stato eletto con un partito è legittimo che cambi idea, ma se la cambia se ne va a casa non entra in un altro gruppo. Va a casa e poi si fa rieleggere. Non ci vorrebbe nemmeno una legge, dovrebbe essere così e basta".

Cesenatico è anche la città natale di Simone Benini, consigliere comunale a Forlì per il Movimento 5 Stelle e candidato presidente alle regionali. Ad accompagnare Di Maio sul palco oltre a Benini, che gioca in casa, anche Jessica Amadio, anche lei di Cesenatico, Damiana Mirto di Gambettola, Sergio Basti di Cesena, Sabrina Pignedoli, eurodeputata, Carlo De Girolamo, deputato del movimento originario di Faenza e Marco Croatti, deputato originario di Rimini.

Di Maio ne ha avute anche per Salvini, corso in soccorso per rendere fattibile il referendum per non tagliare i parlamentari. "Voglio proprio sentirlo in campagna referendaria quando dirà che firmando per il referendum voleva garantire la democrazia - dice Di Maio - Un giochino, quello del referendum, che costerà 150 milioni di euro agli italiani e che potevano essere tranquillamente risparmiati. Mentre sappiamo tutti che l'alto numero dei parlamentari serve ai partiti per avere più denari, perché nessuno fa come noi che devolve gran parte dello stipendio da parlamentare per progetti e fondi che andranno in favore di cittadini. Ecco quando sentirete Salvini dire queste cose ricoveratelo... Ovviamente lo dico in modo simpatico e ironico". 

Di Maio ha parlato anche di cementificazione, puntando il dito sul Pd che ha amministrato finora la Regione. "L'aria pulita, meno cemento, un territorio sano: è questo che la gente vuole - ha detto Di Maio - e questi aspetti in Emilia Romagna non sono stati  preservati. Come la sanità, basta con le nomine politiche. A capo delle unità sanitarie ci vogliono professionisti capaci, che si sono meritati quell'incarico per il loro curriculum e non per un'appartenenza politica".

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