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Cesenatico, il centro-destra rompe con Buda e il bilancio diventa "invotabile"

Un giorno il bilancio del Comune va bene e il giorno dopo non va più bene. Sono i misteri della politica sotto elezioni, dopo che l'ex maggioranza si è convulsamente sgretolata

Un giorno il bilancio del Comune va bene e il giorno dopo non va più bene. Sono i misteri della politica sotto elezioni, dopo che l'ex maggioranza del sindaco Roberto Buda si è convulsamente sgretolata. Dopo che Buda aveva presentato una candidatura unitaria col sostegno di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia, la Lega – come è noto – ha ritirato il sua appoggio, portandosi con sé anche Fratelli d'Italia ed infine Forza Italia (che si è spaccata a metà, un pezzo è rimasta col sindaco uscente). Buda resta quindi in corsa con una sua lista civica “Per Buda sindaco”, mentre i tre partiti di centro-destra (almeno le loro segreterie provinciali e regionali) candiderebbero l'assessore uscente Antonio Tavani (il condizionale è d'obbligo, dal momento che non è stato neanche mai emesso un comunicato stampa per ufficializzare la candidatura a sindaco).

Ed ora il terreno di battaglia è l'ultimo atto della giunta uscente, l'approvazione del bilancio consuntivo 2015 e un preventivo 2016 che per i consiglieri comunali ex di maggioranza Enrico Dall’Olio della Lega Nord e Emanuela Giunchi e Luciano Bassi di Forza Italia sono improvvisamente “invotabili”. Nella prossima seduta di Consiglio i consiglieri saranno chiamati a valutare i documenti del bilancio comunale, sui quali hanno già espresso perplessità e critiche in sede di commissione.

RISCHIO COMMISSARIAMENTO - Per Buda, invece, "la città ha bisogno di un bilancio approvato e non può permettersi il rischio di un commissario per un anno. Chi permette questo non ama Cesenatico!
Forza Italia e Lega Nord cercano di gettare fango addosso al sottoscritto nella speranza di nascondere le loro grandi mancanze di questi anni. La gente sa chi ha lavorato in questo mandato e quattro comunicati deliranti in quest'ultimo periodo non riusciranno ad ingannare la gente. La battaglia di verità e di libertà continua". Il bilancio, infatti, è un atto obbligatorio, per cui se non venisse approvato entro i termini Cesenatico andrebbe al commissariamento, con un possibile rinvio delle elezioni, secondo Buda.

Attacca il sindaco: "Forse chi ha scritto il comunicato per Forza Italia e Lega Nord non sa che l’8 aprile l’Assessore Tavani, l’Assessore Fattori ed il Vice Sindaco Donini hanno votato favorevolmente in Giunta al Bilancio di Previsione che è quindi proposto al Consiglio Comunale da tutta la maggioranza e non solamente dal Sindaco. Questo è l'A, B, C della politica! Lo schema di bilancio è stato discusso e condiviso con tutta la maggioranza già da diverse settimane. Riunioni a cui hanno partecipato sia la Lega Nord che Forza Italia e dove non hanno sollevato alcune problematica. Il Rendiconto ed il Bilancio di Previsione che voteremo venerdì hanno anche il parere positivo ed i complimenti del Collegio dei Revisori quindi non c’è motivo di dubitare della veridicità ed attendibilità di questi documenti"

LE MOTIVAZIONI DI FORZA ITALIA E LEGA NORD - “Il nostro orientamento di non approvare la manovra - spiegano- non ha assolutamente nulla a che vedere con il nostro divorzio politico dal sindaco Roberto Buda, ma è frutto di un’attenta valutazione del pressapochismo con cui il sindaco uscente, in prima persona, ha consentito che fosse gestita questa partita”, è l'improbabile dichiarazione dei consiglieri uscenti. “Ci viene infatti raccontato – aggiungono - che grazie all’entrata straordinaria di 9 milioni, che deriva dal pagamento, da parte di Eni, dell’Imu per le piattaforme, sarà azzerato il deficit 2015, pari di 1 milione e 600.000, e ci sarà il pareggio per il triennio 2016-2018. Buda l’ha sbandierato ai quattro venti senza tuttavia avere alcuna certezza di questa entrata. E’ il suo metodo di sempre, fare annunci sulla stampa assumendosi i meriti di provvedimenti o progetti del tutto incerti o di là da venire, per poi correre a implorare l’aiuto delle forze politiche quando il suo bluff potrebbe essere smascherato”.

“E’ successo ripetutamente durante questi anni di una faticosa legislatura insieme, sta succedendo ora con il fantomatico pareggio di un bilancio che poggia sulle sabbie mobili. Non c’è infatti alcuna certezza dell’entrata di questi 9 milioni. Nell’incontro avvenuto tre settimane fa, tra un dirigente Eni e il sindaco, al di là di profferte verbali, non c’è stato nulla di scritto. Nulla vieta ad Eni, quindi, di fare opposizione al pagamento del tributo, dato che ne ha tutto il tempo, 60 giorni di cui 30 già trascorsi. In questo modo, allungherebbe i tempi della riscossione di anni, rendendo quindi dubbia questa entrata non solo oggi ma anche in futuro”.

“Noi lo abbiamo detto e ridetto a Buda di non contare su questa entrata virtuale, ma il sindaco uscente va avanti senza ascoltare nessuno, esattamente come ha fatto negli ultimi anni, dove i consiglieri di maggioranza erano chiamati solo ad alzare la mano”. “Oggi non è più così. E’ infatti ora di sfatare la favola che il divorzio da Roberto Buda da parte delle forze di centro destra, Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, sia avvenuta per una decisione improvvisa. E’, al contrario, un’insofferenza maturata nel tempo, anche e soprattutto negli assessori Tavani, Fattori e Donini, che è sfociata nelle consapevolezza condivisa che non era più possibile andare avanti avendo come interlocutore il sindaco uscente che ha dimostrato, anche in questi ultimi atti della sindacatura e nelle prime battute della campagna elettorale, di non tenere in considerazione gli ammonimenti e le proposte degli alleati, salvo poi andarne a cercare il voto”.

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