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Intervista a Tavani (centro-destra): "Subito la tassa di soggiorno e via quella di scopo"

Antonio Tavani, assessore uscente della giunta Buda, dopo la rottura plateale con l'ex sindaco, si presenta alle elezioni del 5 giugno sotto le insegne di tre partiti di centro-destra

Antonio Tavani, assessore uscente della giunta Buda, dopo la rottura plateale con l'ex sindaco, si presenta alle elezioni del 5 giugno sotto le insegne di tre partiti di centro-destra: Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia. Tavani cercherà di sottrarre a Buda lo scettro di leader dell'area politica di centro-destra, per riuscire così ad approdare al ballottaggio e da qui tornare in Comune. Ce la farà, data la frammentazione della sua area politica di riferimento? Ecco le sue proposte.

Tavani, non si può che partire dal fatto che la sua candidatura nasce all'ultimo, da una rottura con il sindaco Buda, di cui lei era assessore.

“Né io, né l'assessore Fattori, abbiamo mai appoggiato la sua ricandidatura. Questo perché abbiamo sempre trovato delle discussioni sul programma politico. Noi eravamo favorevoli ad applicare la tassa di soggiorno, lui no... ci sono stati tanti conflitti veri e propri. Forza Italia si è quasi divisa, ma quelli che lo hanno seguito non conoscono la situazione reale, bisognava essere in giunta per sapere le lotte che c'erano. Per esempio tre anni fa ho messo in minoranza il sindaco facendogli vendere le azioni di Hera, altrimenti avremmo sforato il patto di stabilità: abbiamo preso 1,2 milioni di euro. Gli interessi che prendevamo su quei soldi era 90mila euro, ma ritengo che un Comune deve dare servizi, non deve fare plusvalenze. Non so se Buda avrebbe vinto le elezioni, ma sicuramente Forza Italia sarebbe sparita a Cesenatico, in quanto la gente riconosceva Buda ancora come un nostro esponente quando invece tre anni fa era andato col Nuovo Centro Destra. Ha fatto campagna elettorale con Ncd alla Regionali, poi si è accorto che ha preso solo 250 voti e per questo ha fatto una lista civica. I partiti hanno quindi preso una decisione forte: io non sapevo di essere il candidato sindaco, ma le tre segreterie hanno ritenuto che fossi una persona che unisce. Se vinco io sono una persona che si circonda di persone che abbiano una capacità, non faccio come ha fatto Buda, che le marginalizzava. Sono un tecnico con 40 anni di esperienza.

Una rottura così netta a ridosso delle elezioni vi penalizzerà?

“Credo di sì in un primo momento, ma tre partiti hanno la forza di andare al ballottaggio”.

Questi continui contrasti hanno paralizzato Cesenatico negli ultimi anni?

“Sì, certamente. Sono stato accusato di non aver portato avanti progetti come assessore, ma di fatto non avevo la possibilità finanziaria. E alla gente di Cesenatico che veniva da me, giustamente, per una buca o una asfaltatura, non ho mai detto bugie: non avevo la possibilità di intervenire. Ma sarà diverso se verrò eletto sindaco, perché applicheremo la tassa di soggiorno, facendola pagare 1 euro a turista al giorno, che è un costo irrisorio. Sono stato in Sardegna, a Roma, la pagano da tutte le parti. Il Comune incasserebbe 3-3,5 milioni di euro all'anno. In 4 anni sarebbero 15-16 milioni e questo ci potrebbe permettere di intervenire in varie problematiche”

Tasse e bilancio, cosa proponete?

“La diminuzione della spesa corrente. Abbiamo alzato l'Irpef dallo 0,4 allo 0,8, non volevo assolutamente, tanto che avevo proposto la riduzione del 3% della spesa corrente. Da qui bisogna ripartire. Abbiamo istituito la tassa di scopo. Era prevista solo per un anno, ma viene fuori che ci sarà per dieci anni. La prima cosa che faremo è toglierla.

Altri due punti centrali?

“Incrementare il turismo, i soldi della tassa di soggiorno li vogliamo investire nel turismo, non solo in promozione, ma nel curare il territorio come aree verdi, cultura, vogliamo modificare quello che è stato fatto finora e non parliamo solo di quanto fatto da Buda. Ricordo che dopo quarant'anni di sinistra come centro-destra siamo andati al vertice del Comune, e prima c'era il Pd che di disastri ne ha fatti di ogni tipo. Hanno sbagliato un sacco di cose, partendo dal ponte sulla Vena Mazzarini. Da vent'anni non viene pulito il porto, i canali consorziali sono da manutenzionare. Le Porte Vinciane siamo riusciti a farle funzionare e abbiamo salvato il centro storico”.

Ci sono dei punti programmatici specifici per il forese?

“Prima di tutto si deve analizzare il territorio. A Villalta serve lo sviluppo dei servizi commerciali, che si potrebbero posizionare sul terreno comunale dove si trova attualmente il campo sportivo, che sarebbe da spostare più in là. A Sala, invece, c'è una strada trafficatissima di camion, qui si dovrebbe prevedere una bretella che bypassi il centro abitato. A Villamarina il vecchio piano regolatore aveva fatto sì che non ci potessero essere interventi, con indici bassi e territorio frazionato tra tanti proprietari. Qui prenderemo in mano il Poc per razionalizzare il territorio. E poi ci sono tanti nodi da affrontare: il porto, il teatro...”

Sicurezza, qual è la vostra ricetta per Cesenatico?

“Sono vicino alla tesi della Lega. Non puoi far venire gli immigrati a Cesenatico e sul territorio italiano in generale senza dargli una dignità, fatta di lavoro e una casa. Quando saremo in grado di farlo saranno i benaccetti, diversamente dobbiamo aiutare queste persone nei loro Paesi, anche perché c'è un grosso problema di impoverimento della rispettive società: vengo via tutti i giovani, lì rimangono donne,anziani e bambini. L'Europa dovrebbe aiutare quei popoli dove si trovano”.

Purtroppo però non è un tema su cui il Comune di Cesenatico può incidere più di tanto. Sui profughi, invece, che posizione avete?

“Iniziamo col non lasciarli in riva al mare, con i cittadini che invece si trovano ad abitare 5 chilometri dalla costa. Non ha senso metterli in mezzo ad alberghi che fanno del turismo. I cittadini non concepiscono queste persone che stanno lì senza far niente e vivono di espedienti. Come sicurezza, siamo per iniziare a mettere in tutti i quartieri il vigile di quartiere e aiutare gli anziani con il telesoccorso. Ed infine mettere le forze dell'ordine tutte in pool, così da non lasciare il territorio sguarnito. Infine aiutarsi tra i cittadini, darsi una mano e un occhio l'un altro risolverebbe molti reati”.

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