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Elezioni, 'Cesena siamo noi': "Sulla cultura scarsa attenzione in consiglio comunale"

Cesena Siamo Noi, impegnata attivamente da cinque anni in consiglio comunale sul tema cultura, presenta il proprio programma culturale

Cesena Siamo Noi, impegnata attivamente da cinque anni in consiglio comunale sul tema cultura, presenta un programma culturale che mette sempre al centro una progettazione basata sulla conoscenza dei valori e della storia del patrimonio della città: documenti, reperti e anche persone, memoria orale, competenze.

"Le proposte vertono sue due grandi aspetti: i grandi siti culturali e le iniziative di promozione della partecipazione - spiegano dalla lista - Il complesso Biblioteca Malatestiana, “cuore” culturale della città, avrà un nuovo direttore che presiederà la riorganizzazione degli spazi pubblici e di magazzino, ora caotica e insufficiente. Con l’Archivio di Stato, il Museo Archeologico e Casa Bufalini, sarà valorizzata come centro di sapere e ricerca a livello internazionale, per studiosi e visitatori, con percorsi di accesso nuovi e il recupero all’attività annuale del Chiostro di San Francesco. Il Centro Cinema, nostra battaglia da diversi anni, potrà tornare nella sua sede e avere un vero progetto di rilancio. Accanto alla grande attenzione alla Rocca con il suo Parco da riprogettare, alla programmazione del Bonci e alle attività degli istituti musicali, serve una progettazione strategica per reperire fondi per interventi mirati per i siti legati al territorio, come la centuriazione con la rete di percorsi e punti panoramici da costruire per poterla apprezzare e il villaggio di Formignano in situazione di emergenza. Il Museo della Città e Del Territorio non dovrà più essere un progetto in un cassetto, ma una realtà per cui reperire fondi e un laboratorio per pensare e raccontare la storia delle città, dove favorire il senso di appartenza e titolarità del cittadino, favorita anche da strumenti di accesso agevolato come la Carta Cesena per i residenti. I centri culturali cittadini, oltre alla conservazione e fruizione, devono essere dedicati alla produzione e didattica culturale: centri di formazione di cittadini attivi e creativi e poli di attrazione di visitatori. In questo ambito promuoveremo la creazione di una rete di officine creative, spazi pubblici e privati non utilizzati in cui innescare processi di rigenerazione da parte di cittadini, in collaborazione tra pubblico e privato, favorendo usi temporanei, per l’attività artistica e culturale".

"Sarà poi centrale il ruolo delle associazioni, tramite la Consulta della Cultura, ad oggi poco efficace e il cui regolamento verrà rivoluzionato per farle diventare da ospiti a protagoniste, valorizzate nel ruolo sussidiario importante: sarà tavolo permanente di confronto e coprogettazione culturale tra associazioni, uffici, quartieri e privati, per favorire, intorno a temi ed eventi già affermati (San Giovanni etc.) una gamma di attività, declinate anche dal punto di vista culturale e sociale - continuano - Cesena Siamo Noi, a differenza di altre liste ora in corsa elettorale, per cinque anni ha partecipato ai lavori della terza Commissione dedicata a Cultura e Turismo e su questi temi ha dovuto registrare una carenza di dibattito consigliare da parte di tutte le forze in consiglio comunale. Abbiamo costantemente segnalato, criticato e integrato con proposte il dibattito sui temi culturali, senza purtroppo avere alcuna “accoglienza”, nonostante la trasversalità politica intrinseca ai temi stessi. E’ difficile non notare il contrasto con l’attenzione attuale a questi temi, che ci auguriamo veramente rimanga anche dopo le elezioni. Non si può evidenziare poi l’incoerenza della pretesa discontinuità fra le proposte di chi affianca la coalizione per Lattuca e la scelta di candidati che hanno precisa titolarità sulle scelte del passato come assessori: difficile essere discontinui con se stessi! La politica culturale degli ultimi anni ha avviato alcuni progetti critici (Terzo Lotto della Malatestiana, Casa Bufalini, depotenziamento del Centro Cinema, tanto da richiamare l’allerta preoccupata di molti, anche fuori città) e elargito numerose promesse, rimaste tali. Ha inoltre mantenuto la spesa per le attività culturali tra le più basse in regione in base ai dati regionali e quando ha utilizzato investimenti lo ha fatto con progetti critici. Servirà aumentare i fondi per la cultura, raggiungere standard d’eccellenza che sostengano la crescita culturale della città e il suo potenziale attrattivo verso l’esterno".

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