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La cultura a Cesena deve cambiare rotta? Le 'ricette' dei candidati sindaci

Uno spazio aperto sulle proposte e sui programmi: con lo spazio "I candidati rispondono", CesenaToday dà la possibilità ad ogni candidato di illustrare i propri progetti per la città

Uno spazio aperto sulle proposte e sui programmi: con lo spazio "I candidati rispondono", CesenaToday dà la possibilità ad ogni candidato di illustrare i propri progetti per la città. Una domanda uguale per tutti i candidati sindaci, per capire le loro idee, priorità e le differenze di vedute. Ecco le loro risposte (pubblicate in ordine cronologico di arrivo). Le risposte mancanti non sono pervenute dai candidati.

DOMANDA: La cultura a Cesena deve cambiare rotta? Se sì, in che direzione? Quali sono le sue priorità? Che ruolo deve avere il terzo settore nei rapporti col Comune (non solo nella cultura)?

Davide Fabbri (Cesena in Comune)

Solo un’amministrazione pubblica lungimirante pone davvero al centro della sua azione la cultura, favorendo – insieme all’istruzione scolastica – lo sviluppo armonico dell’individuo e della società civile. Intendiamo la cultura uno strumento sociale, fonte di sana aggregazione e di capacità di dialogo, come occasione di incontro con la diversità, come strumento di conoscenza di sé, degli altri e del mondo, come approfondimento di temi importanti. Per questo non solo ci impegneremo a stanziare per la cultura risorse significative (al contrario della Giunta di Paolo Lucchi del PD), ma favoriremo quelle espressioni culturali che trovano poco o nessun riscontro nel contesto privato. Crediamo in programmi culturali di spessore, coordinati e condivisi con terzo settore, associazioni e scuole, non in programmi culturali “a stagione” improvvisati e di basso profilo. Cesena deve qualificarsi per un progetto culturale esemplare e di riferimento nell’ambito del polo dei Comuni della Romagna.

La cultura crea legami e professionalità.

Svilupperemo progetti culturali e partecipativi volti a creare legami e collaborazioni tra fasce d’età diverse e, possibilmente, tra diversi quartieri, anche per consolidare l’idea di comunità e di solidarietà. Temi come la musica, il teatro, il cinema, saranno utilizzati per promuovere l’integrazione tra diverse culture presenti sul territorio. Lavoreremo pertanto per conoscere e mettere in rete le professionalità del nostro territorio nell’ambito della cultura, in modo da poterle coinvolgere nel percorso culturale dei prossimi anni; occorre avere un calendario coordinato delle iniziative culturali e aggregative del territorio (associazioni, Comune, scuole, etc.), in modo da evitare inutili sovrapposizioni e sprechi.

Biblioteche e sedi dei quartieri.

Particolare attenzione sarà mirata:
- alla fruibilità da parte di ampie fasce d’età e di varia provenienza culturale delle strutture bibliotecarie, potenziandole e rendendole più piacevoli, sviluppando con peculiare cura pedagogica le aree destinate ai bambini anche di concerto con progetti elaborati con le scuole; a costruire, anche insieme alle scuole, progetti semplici ed efficaci sui temi dell’educazione ambientale, civica, sanitaria, dell’integrazione multietnica e religiosa, favorendo una sensata implementazione delle risorse multimediali di cui sovente la scuola non dispone; a valorizzare le sedi dei quartieri anche in connessione con le associazioni radicate sui territorio, promuovendo con particolare cura quelle attività che a volte faticano a trovare spazio nel mondo della scuola, ma costituiscono ambiti di espressione fondamentali: la musica, il lavoro manuale, il teatro e le arti visive; a ridefinire le tariffe per l’affitto degli spazi comunali da parte delle associazioni o comitati in modo da favorire le occasioni di aggregazione. Si cercherà di sviluppare nuove piccole realtà bibliotecarie e aule studio in tutti i quartieri della città.

Cultura, teatro e musica.

Noi crediamo che il teatro e la musica possano essere ambiti centrali dello sviluppo di una persona, a partire dall’infanzia. Claudio Abbado negli ultimi anni della sua vita ha lavorato per portare in Italia il "Sistema" artistico creato da José Antonio Abreu: un modello artistico, educativo e sociale dove l'educazione musicale è gratuita e accessibile a tutti. Ci piacerebbe portare e riadattare questo modello a Cesena. Ci impegniamo a sostenere le più interessanti esperienze musicali della città, affinché la musica possa essere sempre gratuita e accessibile a tutti.

Cultura e salute.

Cultura è anche salute. Insieme con ASL, scuole e associazioni, intendiamo promuovere iniziative di sensibilizzazione ed educazione alla salute, per giovani, adulti e anziani. mediante molteplici strumenti (incontri con esperti, campagne, corsi, laboratori). Dalla lotta al fumo alle pratiche motorie, alla sana alimentazione, dal corretto impiego dei farmaci ai metodi seri ed efficaci non appartenenti alla medicina tradizionale.

Luca Capacci (Fondamenta)

Purtroppo in questi anni si è agito per spot singoli, senza avere un progetto culturale unitario. La visione che portiamo si muove su due livelli (cultura “grande” e “piccola”) e in due direzioni (“fruizione” e “produzione” culturale) su cui lavoreremo egualmente. Lavoreremo per l’area vasta Romagna della cultura, senza creare inutili sovrapposizioni ma sviluppandoci insieme.

Ripristineremo il Direttore della Malatestiana che la dirigerà anche nella ricerca scientifica (che implementeremo). Riorganizzeremo funzionalmente gli spazi della Biblioteca (Malatestiana Antica, Moderna, Ragazzi, aule studio, spazi museali) e realizzeremo un’adeguata comunicazione grafica anche in inglese. Riporteremo i libri in Malatestiana (lo “scaffale aperto”) e riporteremo il Centro Cinema al San Biagio, liberando spazi che saranno destinati a museo (per esempio, museo didattico universitario o del libro antico). Modificheremo la convenzione tra Cineteca Bologna e Centro Cinema, assumendo personale dedicato che si formerà a Bologna e porterà poi il suo know how a Cesena.

Lavoreremo per realizzare il Museo della Città, prevedremo accordi con privati per l’esposizione di loro pezzi, e daremo spazio agli artisti cesenati moderni e alla cultura romagnola. Lavoreremo per realizzare il Museo della Centuriazione che ospiterà anche il Museo dell’Agricoltura; metteremo in rete i diversi luoghi d’arte del centro e della città (chiese, palazzi, case coloniche, ecc.) per valorizzare tutto il territorio.

Sosterremo la produzione culturale nelle sue varie forme, in collaborazione con le associazioni e con la realizzazione di spazi nel territorio, recuperando anche edifici dismessi. Istituiremo la “residenza d’artista” tramite concorso e installeremo l’opera creata in un quartiere diverso ogni anno, per portare l’arte in tutto il territorio. Sosterremo le nuove forme d’arte, come la street art, individuando muri liberi o fatiscenti che, in accordo coi proprietari, saranno dati come “tele” ad artisti di strada per murales.

Promuoveremo programmi culturali in ogni quartiere e il progetto “cinema ambulante” nei luoghi di cura e in nelle realtà che ne faranno richiesta. Lavoreremo per candidare, nei 5 anni, Cesena “Capitale italiana della cultura”, eventualmente in tandem con Forlì. Aderiremo al progetto delle “pietre d’inciampo” per ricordare gli ebrei cesenati deportati. Infine, il terzo settore dev’essere sussidiario ai compiti del Comune, non sostitutivo, anche in ambito culturale.

Andrea Rossi (centrodestra)

"La cultura cesenate deve partire dal suo simbolo, ovvero dalla biblioteca Malatestiana, che deve diventare la 'locomotiva' della nostra offerta culturale ma anche della nostra offerta turistica. Ma, in generale, serve una strategia di marketing e comunicazione in grado di promuovere in maniera più efficace tutti i singoli beni del nostro patrimonio con progetti più profilati. Serve dunque anche un progetto per rivitalizzare il teatro Bonci e riportare a Sant'Agostino il Museo della città. Va studiato un restyling di Casa Bufalini, il San Biagio deve diventare il polo delle arti visive, mentre la Basilica del Monte potrebbe diventare un importante polo strategico per il turismo religioso. Infine, il complesso delle miniere di Formignano a Borello dovrebbe essere promosso attraverso una comunicazione più intensiva. E, dopo aver ottimizzato i singoli beni, occorre cristallizzare un percorso culturale coerente in grado di metterli in rete ed arrivare ad una proposta turistica più organica.

Ma nel nostro programma abbiamo tanti progetti dedicati alla cultura, come il progetto "Orchestra città aperta", che punta a garantire ai talenti del nostro territorio delle reali opportunità occupazionali o come “Un Fiume di Parole” che nasce dalla volontà di fondare una Biblioteca nel Quartiere Ravennate dove creare un polo attrattivo culturale, che si ponga il duplice scopo di operare sia all’interno dell’edificio adibito a Biblioteca, sia andando a valorizzare la vera risorsa del Quartiere: il fiume.

E poi occorrerà metter mano al Museo della città al Sant’Agostino. Noi non dimentichiamo che il Comune ha da tempo acquisito tutta la struttura del Sant’Agostino e che esiste già un progetto della facoltà di Architettura utilizzabile come base di partenza. La nostra Amministrazione coordinerà la mobilitazione di tutta la città per reperire i fondi necessari alla sua realizzazione, diversamente da come è stato fatto sino ad oggi. Questo permetterà, oltretutto, di liberare spazi come l’attuale museo archeologico, destinandoli alla Malatestiana, e rendere visibile tutto il patrimonio, oggi relegato in magazzini inaccessibili, curato dall’encomiabile Gruppo Archeologico.

Così facendo, la pinacoteca cittadina verrà inserita nel museo della città, permettendo allo spazio OIR - recentemente acquisito dal Comune - di essere destinato al solo Museo del Novecento cesenate, visto che ha dimensioni troppo limitate come Pinacoteca. Il progetto Palazzo Mazzini-Marinelli, infine, come polo della musica necessita di certezza di tempi e finanziamenti.

Vittorio Valletta (Cesena Siamo Noi)

La cultura deve prendere una rotta di una maggiore autonomia, competenza e una progettazione di qualità, basata sulla conoscenza della storia del patrimonio della città. Sarà centrale il ruolo delle associazioni, tramite la Consulta Cultura, ad oggi poco efficace e il cui regolamento sarà rivoluzionato: da ospiti a protagoniste, coinvolte nelle decisioni in maniera concreta e non episodica o apparente.  

In consiglio, unici sulla cultura, abbiamo segnalato problemi e fatto proposte, con uno scarso dibattito da parte di tutte le altre forze politiche.  L’attenzione attuale a questi temi è alta, ci auguriamo rimanga anche dopo le elezioni. Abbiamo fatto numerosi incontri con associazioni e studiosi in 5 anni da questo lavoro nasce un programma dettagliato su i grandi siti culturali e sulla promozione della partecipazione (consultabile su www.cesenasiamonoi.it)

Il complesso Biblioteca Malatestiana, “cuore” culturale della città, avrà un direttore che curerà la riorganizzazione degli spazi pubblici e di magazzino, ora caotica e insufficiente. Con l’Archivio di Stato, il Museo Archeologico e Casa Bufalini, sarà valorizzata come centro di sapere e ricerca internazionale, per studiosi e visitatori. Il Centro Cinema, nostra battaglia da anni, tornerà nella sua sede e avrà un vero progetto di rilancio. Grande attenzione alla Rocca con il Parco da riprogettare, alla programmazione del Bonci e alle attività degli istituti musicali, alla progettazione strategica per reperire fondi per i siti legati al territorio (Centuriazione e Miniere di Formignano). Il Museo della Città e Del Territorio non dovrà più essere un progetto in un cassetto, ma una realtà per cui reperire fondi e un laboratorio per pensare e raccontare la storia delle città. Introdurremo strumenti di accesso agevolato come la Carta Cesena per i residenti.

I centri culturali dovranno essere, oltre che di conservazione, anche di produzione e didattica per formare cittadini attivi e creativi: sosterremo una rete di officine creative, spazi non utilizzati in cui innescare processi di rigenerazione, anche per usi temporanei, per l’attività artistica e culturale. Servirà aumentare i fondi per la cultura: la spesa qui è tra le più basse in regione in base ai dati ufficiali. Gli investimenti trovati sono stati utilizzati per progetti critici (Terzo Lotto con Centro Cinema e Casa Bufalini).

Chi è soddisfatto della “rotta” culturale della città degli ultimi 8 anni, trova nella coalizione di centro sinistra gli ultimi 2 assessori alla cultura. Chi vuole qualcosa di discontinuo, basato su criteri di competenze e partecipazione diversi, può rivolgersi a noi.

Antonio Barzanti (Casapound)

La cultura è stata la grande trascurata dalle precedenti amministrazioni. Possiamo riassumere questa grave mancanza citando alcune situazioni gestite pessimamente: nessuna promozione per la parte esterna della Biblioteca Maltestiana antica, il progetto 3 piazze che prevede lo sfiguramento del Palazzo del Ridotto e del Chiostro di San Francesco, la mancata attuazione del Museo della Centuriazione e il museo dell’agricoltura nella Rocca Malatestiana. Inoltre ci sono luoghi storici di grande valenza mantenuti nel totale degrado: Porta Fiume, l’ex-Lazzaretto, Palazzo Guidi e Casa del Diavolo.

La riscoperta dei nostri tesori culturale e storici, se amministrata con strategia e lungimiranza, può svolgere una importante funzione anche per il lancio turistico della nostra città. In tal senso occorre intervenire prima di tutto sulla Biblioteca Malatestiana. Serve un direttore specifico, e una inversione di tendenza rispetto alle scelte sbagliate operate recentemente dal PD. Il riferimento è ovviamente al “centro cinema” dentro alla biblioteca. Non è quello il suo posto. La biblioteca non deve diventare un raccoglitore dove ammucchiare temi  di ogni genere. Va rispettata la sua vocazione libraria. Poi va sicuramente riscoperta la bellissima parte antica esterna, con la creazione di un percorso pedonale esterno, attraverso l’apertura di due varchi pedonali. Uno in Piazza Bufalini, l’altro nella corte interna di Palazzo Ghini.

Va impedita l’esecuzione di alcuni lavori previsti nel “progetto 3 piazze”. No alla tettoia in acciaio smaltato nello storico Palazzo del Ridotto, no ai giganteschi parallelepipedi nel quattrocentesco Chiostro di S. Francesco. Chi ama Cesena non la sfigura. Poi bisogna lavorare su un progetto culturale, di lungo periodo, per la Rocca Malatestiana. Sicuramente non è quello il luogo adatto per il museo dell’agricoltura. La Rocca andrebbe gestita da un suo specifico direttore, nominato dall’amministrazione, e non periodicamente da società che vincono i bandi. Proponiamo lo studio di fattibilità per una scala mobile sotterranea, che colleghi Viale Mazzoni alla Rocca, in modo non invasivo, attraverso il recupero dei rifugi antiaerei della seconda guerra mondiale, preservandone integrità e fascino.

La prossima amministrazione dovrà dare seguito al progetto, fermo dal 2000, per la realizzazione del Museo della Centuriazione e a quello relativo alla creazione del Museo della Città nell’ex Convento di Sant’Agostino.

Enzo Lattuca (centrosinistra)

Anche sui temi culturali, così come per la valorizzazione e la promozione turistica, dobbiamo avere la consapevolezza di agire dentro un sistema territoriale che ha i suoi punti punti di eccellenza e specifiche peculiarità. Serve allora sviluppare la «Piattaforma culturale romagnola», con nuove relazioni e nuove concezioni della politica culturale, a partire dalla programmazione degli eventi e dalla gestione dei servizi. In questo senso andranno valutate attentamente modalità alternative di gestione del Teatro Bonci.

La Biblioteca Malatestiana è senza dubbio il nostro elemento distintivo, il principale monumento storico artistico della città ma allo stesso tempo la più importante istituzione culturale, che offre quotidianamente un servizio moderno aperto a tutti e che merita di essere valorizzato come “CASA DEL LIBRO” anche attraverso l’individuazione di una specifica direzione scientifica che prosegua nella sfida di far vivere insieme la sezione antica con quella moderna. Esigenza non più procrastinabile è poi quella di recuperare uno spazio quanto più possibile vicino alla biblioteca per il magazzino dei libri, superando disagi che ormai perdurano da troppi anni.

Ulteriore punto chiave sarà tornare ad investire nelle professionalità interne all’Amministrazione nel settore cultura e, all’interno di esso, negli ambiti che negli anni si sono maggiormente indeboliti, a partire dal Centro Cinema Città di Cesena. La collocazione del Centro Cinema all’interno dei locali della Biblioteca è una soluzione sulla quale il confronto delle diverse opinioni non può considerarsi concluso. Tale soluzione andrà pertanto monitorata nei prossimi anni, anche parallelamente alla concreta possibilità del recupero di altri edifici pubblici cittadini a vocazione culturale, come il San Biagio e Palazzo Guidi.

Per poter procedere a definire compiutamente la sede delle principali istituzioni culturali si dovrà completare l’opera di recupero degli edifici della città a vocazione culturale, a partire proprio dal complesso del San Biagio e da Palazzo Guidi. Infine andranno sostenute le nuove iniziative culturali che interesseranno Casa Bufalini, il Ridotto del Teatro Bonci, Palazzo Mazzini-Marinelli e la Pinacoteca della Città a Palazzo Oir, che nascerà grazie alla collaborazione tra Ministero dei Beni Culturali, Comune e Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena.
La riqualificata Pinacoteca della Città a Palazzo OIR promuoverà la funzione di nuovo centro per eventi culturali, attraverso l’integrazione delle collezioni comunali e della Fondazione con la mostra Fioravanti.

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