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E45, Pri: "Ritornare allo spirito del sindaco Manuzzi. Si organizzi una manifestazione"

"Mi sembra ci sia scarsa consapevolezza da parte del territorio romagnolo di cosa rappresenti la chiusura della E45, quasi fosse solo un problema della Valle del Savio e di Cesena"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Mi sembra ci sia scarsa consapevolezza da parte del territorio romagnolo di cosa rappresenti la chiusura della E45, quasi fosse solo un problema della Valle del Savio e di Cesena. L’aspetto più importante è indubbiamente dovuto al fatto che è un asse strategico per la viabilità su gomma dell’intero paese, in quanto unica direttrice nord sud non a pedaggio, alternativa alla Autostrada del Sole, soprattutto per le merci. Infatti i traffici di questo comparto su tale arteria sono in continuo aumento. La strada a due corsie per senso di marcia, divise di recente da spartitraffico centrale che ne ha aumentato notevolmente la sicurezza, che ha sostituito la vecchia strada statale Tiberina aperta nel 1938, ha avuto un parto travagliato e lungo, tant’è che è stata completata tra la fine degli anni 70 e la metà degli anni 80, dopo anni ed anni di lotte ed impegno politico. In quest' opera un elemento di punta, se non il principale artefice, è stato il sindaco di Cesena di allora, Antonio Manuzzi. Quanto diversa la tenacia di chi allora si impegnava a seguire i bisogni di un territorio, rispetto al modo di fare politica odierno!

Oltre ad essere posta lungo il percorso principale che collega il nostro paese con l’Est europa, da cui la denominazione di E45, in quanto corridoio europeo, svolge ed ha svolto funzioni fondamentali per il traffico locale, per il turismo di tutta la nostra costa e per il porto di Ravenna, di qui l’interessamento in primis dei Sindaci della Valle Savio. In situazione di emergenza ovviamente c’è una rete stradale (ed autostradale) alternativa, principalmente per il traffico di lunga percorrenza. Altra cosa sono i territori, come la Romagna, l’alto Tevere e l’Umbria, più vicini al punto di chiusura e costretti a lunghi percorsi. Credo però che se si crede veramente nella città metropolitana Romagna, come elemento di crescita e sviluppo di un territorio che impegnandosi tutto assieme può raggiungere risultati migliori, questa sia l’occasione migliore perché l’intera area Romagna si faccia sentire. La strada và messa in sicurezza e riaperta al più presto: Cesena, riprendendo l’esempio del sindaco Manuzzi quando si trattava di costruire e completare l’asse in questione, organizzi una manifestazione coinvolgendo Enti locali, forze politiche ed organizzazioni economiche e sindacali di tutta la Romagna. Il sindaco Lucchi ovviamente si è già attivato con Regione, Governo ed Anas, al fine di esercitare le opportune pressioni, ma non basta, visto i tanti esempi in cui per colpa di tutti e di nessuno si accumulano ritardi su ritardi.

A meno che qualcuno, sulla base del principio della decrescita felice, non pensi di ripristinare in alternativa al valico di Verghereto, la vecchia mulattiera medievale con il passo rotta dei cavalli che collegava l’alta Valle del Savio con la Toscana.

Renato Lelli - Segretario Regionale PRI

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