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Danni causati dal proliferare della fauna selvatica, il sindaco risponde alle minoranze

“Il tema dei danni causati dal proliferare della fauna selvatica – spiega il Sindaco di Bagno di Romagna – rappresenta una delle maggiori problematiche dell’equilibrio tra settore agricolo e venatorio"

Il problema dei danni connessi al progressivo aumento della fauna selvatica è stato oggetto di uno scambio di chiarimenti tra i gruppi consiliari del Comune di Bagno di Romagna.

Il Sindaco Marco Baccini ha risposto per iscritto all’interrogazione del gruppo di minoranza “Insieme per il Futuro” che ha posto all’attenzione il tema, che nell’appennino tosco-romagnolo rappresenta un problema sempre maggiore per le aziende agricole, che sono arrivate al limite della sostenibilità delle proprie attività a causa degli ingenti danni che la proliferazione della fauna selvatica sta provocando.

“Il tema dei danni causati dal proliferare della fauna selvatica – spiega il Sindaco di Bagno di Romagna – rappresenta una delle maggiori problematiche dell’equilibrio tra settore agricolo e venatorio dei territori appenninici che, come sottolineate, ha assunto una maggior consistenza negli ultimi anni, quando alla densità degli ungulati si è affiancata quella del lupo”. 
 
Alla richiesta di un intervento economico e gestionale da parte dell’Amministrazione comunale, avanzato dal gruppo di minoranza, il Sindaco fa presente che la competenza in materia venatoria, quale strumento per il contenimento della fauna selvatica, è propria della Regione, che svolge attraverso il Servizio Territoriale Caccia e Pesca, il quale gestisce l’organizzazione del settore venatorio attraverso gli ATC, i cui organi decisionali vedono la presenza dei vari settori interessati, tra cui le associazioni rappresentative degli imprenditori agricoli, così da indirizzare l’attività venatoria anche a salvaguardia dei settori produttivi.
 
Il Sindaco ha poi evidenziato che nell’ultimo triennio insieme al Sindaco di Santa Sofia ha esercitato azioni di sollecitazione e mediazione, grazie alle quali l’ATCFO5 ha assunto orientamenti organizzativi e gestionali che hanno permesso di migliorare la gestione del problema in un clima di collaborazione e di sostegno al mondo agricolo, attivando “piani di controllo straordinari in zona di caccia” da applicare “a richiesta”, ogni volta in cui la presenza di cinghiali pone a rischio le produzioni agricole, e che vanno ad aggiungersi ai piani di controllo nelle zone di protezione. 
 
Una scelta definita da Marco Baccini come coraggiosa da parte delle Amministrazioni comunali e del  Consiglio ATCFO5, e che ha rappresenta di fatto una “svolta” nella gestione del problema, tanto da essere assunta dalla Regione quale modello da esportare anche negli altri ATC.
 
"Sulla complessità burocratica dei bandi per accedere ai risarcimenti, è stato confermato  che ogni risorsa pubblica è destinata tramite bando, quale strumento a garanzia del carattere pubblico delle risorse da gestire, nonché della trasparenza delle procedure e della pari opportunità dei destinatari. Comprendiamo certamente che ciò richieda procedure amministrative che rendono più brigoso l’accesso alle risorse a disposizione, ma – dice il Sindaco – occorre anche evidenziare che le Associazioni di categoria svolgono un importante lavoro di assistenza agli imprenditori agricoli, sia in termini di divulgazione dei bandi che di facilitazione burocratica all’accesso ai bandi stessi".
 
Poi Marco Baccini, pur nel rilevare che le risorse messe a disposizione attraverso i canali di competenza non sono mai abbastanza, evidenzia che l’Ente comunale non ha competenza a disporre di risorse da destinare a queste finalità e, in ogni caso, non disporrebbe di risorse sufficienti al risarcimento dei danni tali da essere utili alla soluzione dello stesso. 
 
Nel quadro delineato, il Sindaco ha ribadito l’impegno a svolgere un’azione di sollecito verso la Regione affinché vengano stanziate ulteriori risorse ed al fine di dare sempre maggior rilievo al tema della tutela degli imprenditori agricoli ed ha dichiarato la prossima costituzione di un tavolo di lavoro periodico tra tutti gli enti interessati per verificare l’andamento delle diverse situazioni e problematiche, così da sollecitare le azioni conseguenti.

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