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Nomine in Hera, Zoffoli all'attacco: "Confronto nelle segrete stanze del Pd"

Giorgia Gagliardi è la nuova referente di Cesena nel cda di Hera. Sulla notizia della nuova nomina, Gilberto Zoffoli, candidato sindaco della coalizione Liberare Cesena va all'attacco: "Lucchi ha gestito tutto in casa Pd"

Giorgia Gagliardi è la nuova referente di Cesena nel cda di Hera. Sulla notizia della nuova nomina, Gilberto Zoffoli, candidato sindaco della coalizione Liberare Cesena di Forza Italia, Ncd-Udc, Pri per fermare il declino, Fratelli d'Italia – An, va all'attacco: “Come al solito Lucchi ha gestito tutto in casa Pd. Gli equilibri di partito vincono sugli interessi dei cittadini. Che pagano”

Dettaglia: “Se c'è qualcuno che può tenere testa al sindaco, dentro al suo partito, è meglio farlo fuori e rimpiazzarlo con qualche giovane fedelissimo, magari non troppo esperto e pronto ad eseguire gli ordini senza battere ciglio. Paolo Lucchi continua a gestire le società partecipate come fossero una propaggine del Pd e lo fa anche a poche settimane dalle elezioni. Lo abbiamo visto con il rinnovo del Cda di Hera: fuori Roberto Sacchetti e dentro Giorgia Gagliardi. Gagliardi chi? Verrebbe da chiedersi. In un ruolo così delicato e importante Lucchi doveva lavorare da sindaco e non da uomo di partito”.

“In primis queste nomine dovevano essere posticipate a dopo il voto: è mai possibile che il Cda di Hera venga scelto dal sindaco uscente che, dal 26 maggio, ci auguriamo non governi più la città. In questo modo, però, mette un'ipoteca sul controllo della Spa a maggioranza pubblica. Una nomina così importante meritava un confronto istituzionale, anche con l'opposizione. Confronto che ovviamente non c'è stato ed è stato condotto nelle segrete stanze del Partito Democratico dove si è consumata una guerra interna tra le varie correnti. Ed ecco che è spuntata la Gagliardi. Non dubitiamo che la scelta sia ricaduta su di lei per il suo curriculum, ma questo modo di gestire le partecipate e le relative nomine che garantiscono importanti stipendi, proprio non ci piacciono. Così come non ci piace che le lotte tra correnti del Pd si riflettano sulle società che devono garantire importanti servizi pubblici”, conclude Gilberto Zoffoli.

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