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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il M5S di Cesena dice no alla fusione Hera-Acegas

Guiduzzi: "Sempre più solo il Pd nei Comuni soci di Hera. Gli alleati (Idv e Sel) lo abbandonano da Ravenna a Forlì". Il Movimento grillino è contro la fusione

"Sempre più solo il Pd nei Comuni soci di Hera, la multiutility dispensatrice di dividendi, contributi e poltrone, nel tentativo di far approvare la delibera di fusione con AcegasAps. Gli alleati (Idv e Sel) lo abbandonano da Ravenna, dove la maggioranza si è spaccata e l’assessore al bilancio si è rifiutato di presentare la delibera in consiglio, a Forlì, dove il sindaco Roberto Balzani e il Pd sono contrari al matrimonio". Inizia così un comunicato del M5S di Cesena.

"La fusione - spiega Natascia Guiduzzi in una nota - ha creato scompiglio anche a Bologna, maggiore azionista di Hera, dove la seduta del 8 ottobre è stata interrotta più volte a causa delle manifestazioni in aula dei Comitati Acqua Pubblica. A Formigine la delibera non è passata, come a Porretta, Predappio, Cesenatico e Civitella. Questa fusione scellerata si sarebbe dovuta discutere a lungo tra i cesenati prima dell'approdo in Consiglio comunale. Ma così non è stato in quanto la nostra miope amministrazione sostiene la fusione adducendo confuse motivazioni di economie di scala, senza aver visionato il piano industriale in commissione e senza che i rappresentanti nel Cda di Hera (tra cui il referente del Comune Roberto Sacchetti) venisse a spiegare ai consiglieri i dettagli della fusione".

"L’operazione, - sottolinea la consigliera - concepita dai manager Hera senza consultare i cittadini (che sono i veri proprietari dell’azienda), conferma la volontà di gestire i servizi pubblici locali con una logica privatistica di mercato, nonostante gli italiani nel referendum del 2011 si siano pronunciati contrariamente e la Corte Costituzionale sia intervenuta (sentenze 199 e 200 del 2012) per ribadire l’esito referendario. I ministri Passera e Monti hanno benedetto l’operazione con l’ingresso della Cassa depositi e prestiti nel capitale di Hera, ma così facendo ai territori verrà scippata la gestione dei servizi pubblici locali per consegnarli al mercato e i Comuni emiliano-romagnoli non conteranno più nulla".

"Con questa fusione, il rischio è che le bollette di acqua e rifiuti continueranno ad aumentare in modo spropositato, come il numero di dirigenti e manager strapagati, che già oggi ci costano 19 milioni di euro l’anno. La ricchezza prodotta se la intascheranno sempre di più i privati (già oltre il 40% dei dividendi). Cesena 5 stelle non vuole contribuire in alcun modo all’ultimo atto espropriativo della sovranità popolare nella gestione dei servizi pubblici locali e voterà contro alla delibera. Fedele alla linea politica tenuta in questi anni continuerà a battersi al fianco dei cittadini".
 

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