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Centro storico, Di Placido (LibDem): "Solo proposte generiche e tristi assist"

"Qualcuno - esordisce Luigi Di Placido (LiberalDemocratici) - si è meravigliato che il Pd abbia, seppure con qualche modifica, approvato la proposta dell’opposizione"

Il consiglio comunale di giovedì scorso ha votato una mozione presentata dal centrodestra sulle prospettive del centro storico dopo la chiusura del parcheggio di Piazza della Libertà. "Qualcuno - esordisce Luigi Di Placido (LiberalDemocratici) - si è meravigliato che il Pd abbia, seppure con qualche modifica, approvato la proposta dell’opposizione. Ma, se si ragiona, non poteva essere diversamente. La mozione, infatti, era di una tale genericità che sarebbe stato ingenuo o addirittura controproducente per la maggioranza non votarla. Scritta in perfetto stile da Monsieur de La Palice, era un cioccolatino pronto ad essere scartato e gustato ad occhi chiusi. L’assunto di partenza è che la chiusura del parcheggio di Piazza della Libertà è un errore, ma che bisogna guardare al dopo-chiusura, con una serie di proposte che garantiscano la fruibilità e l’appetibilità del Centro. E fino a qui ci siamo".

Continua Di Placido: "Poi vengono indicate alcune azioni da intraprendere a questo scopo: "rivisitazione della viabilità del centro storico; favorire il parcheggio per i residenti nel centro storico, in particolare con un utilizzo gratuito, nelle fasce notturne, dei parcheggi in struttura collocati dentro od a ridosso della parte più pregiata della nostra città; ridefinizione delle tariffe dei parcheggi; migliorare la campagna di comunicazione sull’utilizzo dei parcheggi al servizio del centro storico; rivedere, ribassandole, le tasse dell’Imu dei negozi e delle botteghe per quei proprietari che abbassino gli affitti oltre che rivedere le tasse su occupazione di suolo pubblico, targhe, insegne, affissioni e altro; aumentare la sicurezza del centro; e attivare un programma straordinario, nel corso del prossimo mese di dicembre, che favorisca un maggior afflusso di consumatori”. Come si poteva dire no a proposte del genere, sopratutto quando dire sì non costa nulla? Dicendo sì si fa bella figura, ma in realtà ci si impegna il giusto, vista proprio la genericità dei contenuti".

"In realtà - prosegue l'esponente liberaldemocratico - si sarebbe dovuto assemblare una proposta più approfondita e articolata, fatta di impegni precisi nei tempi e nei modi: proporre alternative alla viabilità, mettendo in risalto le future difficoltà di avvicinamento; proporre strumenti efficaci di comunicazione partendo dalle dichiarazioni degli enti che hanno annullato migliaia di multe a causa della poca chiarezza dell’Amministrazione; proporre con chiarezza il tipo di detrazione sulle aliquote per chi abbassa gli affitti (e chiarire cosa vuol dire abbassare gli affitti, perché anche 10 euro sono una diminuzione); chiedere l’eliminazione della tassa di occupazione di suolo pubblico; legare strettamente il futuro del Centro Storico al piano della sicurezza con relativo progetto di telecamere da poco approvato; chiedere con forza l’istituzione della figura del City Manager, e non proporre generici programmi straordinari una tantum validi per un mese".

"E, soprattutto, chiarire che la prevista espansione del Montefiore è un colpo mortale inferto al Centro Storico, e che quindi chi tiene a quest’ultimo lo deve dimostrare anche e soprattutto quando tratta questo argomento - aggiunge -. Probabilmente la mozione era costruita solo per spianare la strada a qualche annuncio. Infatti oggi, come per magia, l'Amministrazione esce con due proposte sulla sosta nei parcheggi in struttura per fruitori e residenti. È stato fatto un gigantesco assist alla Giunta e al PD, che non si sono neanche dovuti sforzare di assemblare un minimo sindacale di garanzie e impegni precisi, cavandosela con due ovvietà, delle quali oltretutto si parlava già da tempo: la sosta dei residenti è un problema vecchio e non c'entra nulla con Piazza della Libertà; i parcheggi "scontati" sono, guarda caso, o quelli che tra qualche anno diventeranno di proprietà del Comune (quelli in struttura, quindi da riempire a tutti i costi), o quelli che, se non raggiungono un certo incasso, devono essere ripianati dal Comune (Caps). Come se questo potesse bastare. Ma lo si farà bastare. Ci torna in mente sempre più spesso Giulio Andreotti: a pensare male si fa peccato ma ci si azzecca. Chissà perché".
 

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