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Centro-destra, Gilberto Zoffoli: "La nostra è opposizione trasparente, non succube"

" Il Sindaco Lucchi ci ha già governato per cinque anni! E il giudizio è stato estremamente negativo! La nostra posizione parte da questo giudizio che è stato affermato con forza in campagna elettorale"

Battaglia politica a suon di lettere aperte. Gilberto Zoffoli, capogruppo Consiliare di LiberaCesena, la coalizione di centro-destra uscita battuta alle elezioni scrive, come spesso fa il sindaco Paolo Lucchi, una propria missiva pubblica a tutti i gruppi consigliari, spiegando che “nei giorni scorsi ci è pervenuta una lettera aperta da parte del Sindaco, il quale ha sentito il bisogno di evidenziare elementi di novità di questo Consiglio comunale nei suoi primi passi, collocando questi dentro un ”sogno” che lo stesso Sindaco dice di avere in relazione allo svolgimento del suo mandato”.

A riguardo mette in chiaro Zoffoli: “Non vorremmo infrangere questo sogno, ma visto che di questo siamo partecipi e, per alcuni aspetti, fautori, riteniamo che debba essere fatta qualche precisazione, affinché il “sogno” del Sindaco non diventi “incubo” per tanti altri. Innanzitutto occorre esprimere la chiarezza nelle posizioni! Un cambio di passo, se c’è stato dopo le elezioni del 25 maggio, è riferibile solo al riconoscimento di un risultato elettorale con il quale i cittadini hanno decretato con la maggioranza la riconferma del Sindaco Lucchi. Se si possono ritenere modificate, oggi, le forme con le quali l’opposizione si esprime, non sono certo cambiati i contenuti espressi in campagna elettorale. Il Sindaco Lucchi ci ha già governato per cinque anni! E il giudizio è stato estremamente negativo! La nostra posizione parte da questo giudizio che è stato affermato con forza in campagna elettorale”.

“Ma la chiarezza delle posizioni deve essere riaffermata anche nella sostanza di essere alternativi ad un modo di amministrare e di gestire il potere. Riteniamo che la città debba essere di tutti, dei cesenati, e vada governata per tutti e con tutti. Amministrare la “cosa pubblica” non può essere inteso come una costante preoccupazione a soddisfare, a perseguire gli interessi di qualcuno, di una parte , di un partito, del Partito Democratico! La chiarezza delle posizioni ci porta a contrastare con forza e decisione logiche di partito o di potere che hanno messo in secondo piano l’interesse comune”.

Conclude Gilberto Zoffoli: “Una seconda precisazione riguarda l’idea di politica che ci ha mosso, portandoci ad un impegno in questo momento storico, qui a Cesena a questo livello istituzionale.

La politica non è un “gioco” fra poteri, fatta di colpi bassi; non è “un’arena” in cui si cerca di neutralizzare l’avversario senza esclusioni di colpi, ma è un impegno preciso come promozione del Bene Comune, articolato in una sintesi fra beni diversi, e come partecipazione democratica che esprime la forma ordinaria della responsabilità pubblica del cittadino. Una sfida che abbiamo raccolto, convinti di poter portare dei comportamenti politici fatti di buone azioni, del coraggio della verità, dell’affermazione di valori dai quali ci sentiamo profondamente ispirati. E’ per questo che da subito abbiamo messo in atto un’opposizione, come minoranza, fondata sulla trasparenza, sull’onesta, sulla lealtà, priva di secondi fini, convinta e decisa, ma costruttiva, pensante e urlante quando serve. Tutto questo in una particolare situazione di squilibrio numerico in consiglio comunale e istituzionale”.

Ed infine: “Questo è il clima che abbiamo alimentato nelle prime sedute consiliari! L’augurio è che la maggioranza, dalla quale molto dipende quello che sarà nel futuro anche prossimo, alimenti e contribuisca alla crescita di questo agire. Anche se rimane il dubbio che tale modo di fare opposizione di minoranza possa essere manipolato, frainteso, risultando succube del partito dominante, continueremo a far sentire la nostra voce con impegno quotidiano attraverso proposte, denunce, ascolto e vicinanza alla città”.

“Un’ultima considerazione riguarda le sedute consiliari finora svolte! Lo stile, le modalità hanno messo in evidenza un semplice fatto! La volontà comune, e non scontata, di abbandonare la personalizzazione della politica, che porta al centro dell’aula del consiglio comunale i personalismi, con le singole vanità, e non le idee, Paolo Lucchi e non il suo essere sindaco con i relativi atti, i partiti e non i cittadini, l’imposizione di una parte e non l’interesse comune. Questo è il senso di un impegno concretizzato fino ad ora. Dobbiamo però essere consapevoli che tutto ciò ha al suo interno caratteri legati alla pazienza, alla fiducia, all’ascolto, ma soprattutto alla disponibilità a cambiare e a riconoscere con ragionevolezza ciò che di buono da ogni parte proviene. In questo dovrà esserci il contributo vero di ogni singolo consigliere che possa andare al di là della semplice logica della disciplina di partito! Le singole particolarità e identità non possono essere azzerate in nome di una serenità e quiete che non è più una ricchezza ma un indistinto azzeramento, omologazione, risultato di un predominio del più forte sul più debole”.

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