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Savignano e il caso moschea, l'Imam: "L'Islam si vuole integrare"

L'Imam ha più volte ribadito "che è la comunità islamica per prima a volersi integrare, a cominciare dall'uso della lingua italiana, fino al coinvolgimento nella vita sociale delle donne", ed ha anche dichiarato "che la moschea è aperta a tutti"

L’apertura del centro culturale Islamico al quartiere di valle Ferrovia è stato lunedì sera al centro di un incontro svolto dal Movimento 5 di Savignano al Bar Galleria, alla presenza del’Imam Mustafa, del Centro Culturale Islamico “La Pace” aperto recentemente in Via Pertini. Di fronte ad una folta assemblea l’Imam, che vive a Savignano da 26 anni ed ha acquisito la cittadinanza italiana, ha spiegato che già da diverso tempo si pensava di aprire una moschea a Savignano, dato che quella di Gatteo era ormai insufficiente e che grazie al contributo delle numerose famiglie islamiche del nostro territorio è stato possibile trovare il denaro per acquistare un locale.

Per il M5S erano presenti i due consiglieri comunali Christian Campedelli e Mauro Frisoni e il  consigliere regionale Andrea Bertani. E’ stata l’occasione per presentare anche il pensiero dei pentastellati, che chiede fortemente il rispetto delle regole per i luoghi oggetto di assembramento, sempre nel rispetto del diritto di associarsi e nella libertà di culto, come sancito dalla Costituzione. Non sono mancate in effetti preoccupazioni per la sicurezza, in particolare da parte dei cittadini del quartiere di Valle Ferrovia presenti all`assemblea. L’Imam ha più volte ribadito "che è la comunità islamica per prima a volersi integrare, a cominciare dall’uso della lingua italiana, fino al coinvolgimento nella vita sociale delle donne", ed ha anche dichiarato "che la moschea è aperta a tutti. Ognuno può entrare e rendersi conto di quello che succede al suo interno". Mustafa non esclude "che in futuro si possa aprire anche un centro pomeridiano e estivo per bambini, magari gestito da educatori italiani, offrendo il locale gratuitamente".

Ha più volte ribadito che il centro di Via Pertini "è un luogo di preghiera per i musulmani di diverse nazionalità presenti nel nostro territorio e lo ha definito con il suo vero nome, cioè moschea, anche se in realtà la preghiera vera e propria si svolge solo il venerdì e nel fine settimana. Gli altri giorni sarà utilizzata come luogo di incontro e di ritrovo". Ha anche aggiunto "che sono state già da tempo presentate all’ufficio tecnico comunale le richieste di autorizzazione e che sono state informate le autorità". Si tratta quindi di una notizia fortemente in contrasto con quanto affermato dal sindaco Giovannini in un post, il 24 giugno, apparso sul suo profilo Facebook…” al nostro ufficio tecnico comunale ad oggi non è stato avviato nessuna pratica edilizia o richiesta formale per la realizzazione di un circolo culturale sito nel nostro territorio, e nello specifico nell`area in oggetto a Valle Ferrovia”

"Insomma - dichiara Frisoni- ancora una volta l’amministrazione preferisce intervenire con comunicati poco chiari e soprattutto non segue l’unica via possibile, cioè quella del dialogo. Quindi quello che avrebbe dovuto fare il sindaco da tempo, lo ha fatto il M5S con i suoi Consiglieri e i numerosi attivisti, i quali, invitando l’Imam, hanno avviato un percorso di informazione e di confronto. Non si esclude infatti che a breve un analogo incontro possa essere promosso proprio nel quartiere di Valle Ferrovia. Riguardo infine, alle dichiarazioni del Sindaco, -continua Frisoni- abbiamo depositato un accesso agli atti per conoscere se e da quando sono state presentate le richieste di autorizzazione da parte del Centro culturale islamico “ La Pace”."

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