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Cambiamo: "Insufficienti le misure anti-Covid varate dal Comune, si guardi a Ravenna"

La Lista Civica definisce insufficienti le misure anti-Covid varate dal Comune di Cesena

"Bastano pochi chilometri e il mondo cambia in maniera sostanziale, così come le decisioni assunte su temi simili". Parte così la nota del gruppo consiliare della lista civica Cambiamo che, partendo dalle dichiarazioni del Sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, sulle misure di agevolazione decise dalla sua amministrazione con riferimento alla TARI, formula alcune riflessioni.

"Il Sindaco di Ravenna - scrivono i civici - afferma che le casse comunali 'visto il bilancio in salute, è giusto facciano rifiatare i cittadini e le attività produttive in questa fase di crisi, posteriore all’emergenza sanitaria del Covid-19'. Aggiunge che tale misura viene fatta 'a prescindere da eventuali aiuti stabiliti dal Governo nazionale per i Comuni', e che sarà caratterizzata 'dall’impatto fortissimo a favore del tessuto produttivo e commerciale, possibile grazie alla solidità del bilancio comunale e che non pregiudica il piano investimenti, altrettanto importante per il rilancio dell’economia'. Gli aiuti, prosegue De Pascale, 'saranno definiti con le associazioni di categoria in maniera differenziata, il pagamento sarà previsto a dicembre, in attesa di un intervento sulle famiglie nel 2021. E tutti i pagamenti, per imprese e famiglie, spostati a dicembre'. Riassumendo: in momenti straordinari servono comportamenti straordinari".

"Un veloce paragone con Cesena - secondo Cambiamo - rende evidenti le differenze di approccio. A Cesena l'Amministrazione ha deciso di sospendere il pagamento della tariffa per una somma corrispondente agli eventuali mesi di chiusura, senza però definire ancora modalità e importi, perché aspetta di conoscere i fondi che arriveranno dal Governo. E le scadenze sono spostate solo di qualche mese. Ecco la differenza di approccio: aspettare messianicamente aiuti dall'alto, oppure muoversi comunque, consapevoli della difficoltà della situazione. Ovvero: a Ravenna gli aiuti ci saranno anche se dallo Stato non dovesse arrivare un euro, a Cesena si deciderà quanto aiutare in base alla maggiore o minore generosità del governo. Dal momento che anche a Cesena non si perde occasione per evidenziare i conti a posto, e che anche a Cesena è Sindaco un giovane esponente del PD, la domanda sorge spontanea: perché a Ravenna i conti a posto permettono azioni straordinarie, e a Cesena no? Sara forse perché, a parità di conti a posto, quello che fa la differenza è la volontà politica?". 

"Gli interventi decisi a Ravenna - prosegue la nota - ricalcano le proposte fatte anche dalla nostra nostra lista civica, a conferma che la nostra impostazione non era per nulla campata in aria, anzi. Uno stanziamento di 5 milioni su un gettito totale di 11,5 milioni è un aiuto sostanzioso per le aziende, ma soprattutto è un forte segnale di attenzione. Come è un forte segnale di attenzione annunciare già oggi che nel 2021 si aiuteranno le famiglie, assumendosi così una chiara responsabilità politica".

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