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Provincia, approvato il bilancio di previsione. "Alle casse dello Stato oltre 20 milioni"

“In questi mesi - ricorda Amormino - la Provincia di Forlì-Cesena ha aderito all'appello dell'Upi perchè la criticità dei bilanci dipende fortemente dai tagli degli investimenti"

Il consiglio provinciale di Forlì-Cesena ha approvato con voto unannime il bilancio di previsione 2017, he punta a preservare l'ente da un potenziale e concreto dissesto. Ciò che tiene in piedi la Provincia è la grande professionalità e affidabilità del suo personale - commenta il consigliere Lina Amormino -. L'apporto di Mauro Maredi è stato fondamentale per raggiungere l'obiettivo. Le Province si trovano in una continua situazione di difficoltà in ordine al mantenimento degli equilibri, a causa dell'insostenibile contributo alla finanza pubblica che continua a gravare sui bilanci delle Province. Tanto per dare un dato, la nostra Provincia dovrà versare nelle casse statali 20,2 milioni di euro, pari a circa il 45% delle sue risorse e questo non garantirà la manutenzione ordinaria di strade ed edifici scolastici". 

“In questi mesi - prosegue Amormino - la Provincia di Forlì-Cesena ha aderito all'appello dell'Upi perchè la criticità dei bilanci dipende fortemente dai tagli degli investimenti. In capo agli Enti rimangono comunque responsabilità ma non sono più accordate risorse necessarie a provvedervi. Non si tratta di un problema solo della Provincia di Forlì Cesena ma di tutti gli Enti italiani e delle città metropolitane che in Italia gestiscono 3226 istituti scolastici di scuola secondarie, scuole che accolgono quasi 2 milioni e 600 mila alunni. Con la mancanza cronica di risorse la sicurezza degli edifici rimarrà a rischio. In tutta Italia solo 7,8% degli istituti è costruito con criteri antisismici e il 70% del totale non ha un certificato di prevenzione incendi".

"Sul lato viabilità la situazione è del tutto simile - prosegue il consigliere provinciale -. Province e città metropolitane gestiscono 130 mila chilometri di strade e 30 mila tra ponti, viadotti e gallerie. Se le Province hanno un potere di spesa pari a 6/7 mila euro per la manutenzione ordinarie e gli investimenti a chilometro, Anas ne ha 22mila; è evidente che lo squilibrio è fortissimo. Noi abbiamo un territorio fortemente caratterizzato dal rischio idrogeologico e non di rado ci troviamo a dover far fronte ad emergenze - conclude Amormino -.Come possiamo intervenire senza le risorse necessarie? Siamo riusciti a chiudere il bilancio in pareggio grazie alla vendita della caserma di Forlì, ma non possiamo continuamente sperare nei miracoli. Il Governo deve scegliere: o si mantengono le Province come organi di secondo livello con determinate competenze e quindi con adeguate risorse a disposizione oppure vengano chiuse una volta per tutte".

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