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Profughi a Bagno di Romagna, il sindaco pronto a chiarire davanti ai cittadini

"Al riguardo, occorre affrontare la situazione con le opportune distinzioni - continua Baccini -. Da una parte, vi è la dimensione politica di carattere nazionale e internazionale degli sbarchi e della cooperazione europea nella gestione di questo grave problema umanitario"

Sul tema dell'accoglienza dei profughi a Bagno di Romagna, che ha suscitato non poche polemiche, il sindaco Marco Baccini annuncia sarà organizzato nei prossimi giorni un incontro pubblico per esporre il progetto stesso e rispondere a tutte le perplessità. La questione, esordisce il primo cittadino, "rappresenta una questione che merita un approccio maturo e responsabile, partendo dalla constatazione che si tratta di un problema umanitario che non rappresenta più un’emergenza, ma bensì una realtà concreta e attuale". 

"Al riguardo, occorre affrontare la situazione con le opportune distinzioni - continua Baccini -. Da una parte, vi è la dimensione politica di carattere nazionale e internazionale degli sbarchi e della cooperazione europea nella gestione di questo grave problema umanitario, che certamente impone una gestione complessiva più coordinata ed equa e che legittima riflessioni ed interventi politici a livello di Unione Europea e di rapporti internazionali. Altra cosa è la contingenza attuale e concreta della situazione nella sua dimensione drammatica e umanitaria, che pone la necessità di gestire le presenze dei richiedenti rifugio a livello di territorio nazionale",

"Questo secondo aspetto, al di là delle opinioni politiche sul primo tema, si caratterizza per essere un rapporto tra uomini, che richiede di essere affrontato in modo maturo, responsabile, oltre ogni colore politico, nella consapevolezza che i ragazzi richiedenti rifugio si trovano a fuggire dai loro paesi di origine, ove rischiano addirittura la vita - prosegue -. Una comunità matura, che è in grado di ricordare la propria storia, nel corso della quale ha dimostrato più volte di conoscere il significato di principi solidaristici importanti, tanto da esserne anche un esempio, non può sottrarsi, né per comodità né per paura, ad offrire un minimo contributo di fronte a un problema umanitario così grave".

"Sarebbe facile e superficiale nascondersi dietro un facile diniego appellandosi alle difficoltà che la società e l’economia occidentale sta vivendo, se non fossimo stati educati a principi di civiltà che fanno parte della nostra cultura - chiosa Baccini -. Ciò a maggior ragione se si considera che l’assistenza che intendiamo offrire è limitata ad un ristretto numero di ragazzi, che saranno integrati un progetto mirato di assistenza sociale e sanitaria che per di più non grava neppure sulla comunità locale e che, come stanno dimostrando le esperienze limitrofe, che hanno accolto un numero di richiedenti rifugio ben superiore al nostro, non deve destare allarmismi in tema di sicurezza".

Per il sindaco la comunità locale "avrà l’occasione di dimostrarsi matura e capace di integrazione, anche coinvolgendo i rifugiati in iniziative di pubblica utilità a carattere locale. Meditando sulle necessità di soccorso e sulle esperienze che nostri antenati hanno vissuto in occasione dei conflitti mondiali, sia in terre straniere che nel nostro stesso Comune, non riteniamo di poter sottrarci dal fornire il nostro contributo, seppur minimo".

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