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Bagno di Romagna, Camagni interroga sulla centrale a cippato

"Relativamente alle imminenti risultanze delle rilevazioni ARPA, esse in ogni caso si riferiranno alle sostanze inquinanti presenti nell'aria e non già alle quantità emesse dalle canne fumarie delle caldaie a cippato"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Ricorre l'obbligo di provare a fare chiarezza in quel mare di chiacchiere a firma di Sindaco e Assessore. Il Regolamento comunale stabilisce un termine di 30 giorni per la risposta ad una interrogazione mentre in questo ,come del resto in altri casi, essa perviene dopo due mesi e mezzo e ciò evidentemente rientra "nello stile" dei due amministratori pubblici. Con le interrogazioni esercito il mio diritto-dovere di sottolineare le omissioni dell' Amministrazione informandone contestualmente i cittadini per cui continuerò ad "interrogare" e gli amministratori comunali " dovranno rassegnarsi a continuare, obtorto collo, a "rispondere", magari nel termine regolamentare ! Con e.mail del 24/01/2017 il Sindaco preannunciava al Comitato Aria Pulita l'ultimazione e quindi la disponibilità "…. entro la prossima settimana …" del progetto per l'installazione di un condensatore finalizzato all'abbattimento dei fumi prodotti preannunciando altresì che l'Assessore avrebbe subito organizzato un tavolo di lavoro tematico aperto anche alle minoranze consiliari nella massima trasparenza e condivisione. Da allora sono trascorsi due mesi e mezzo nel più assoluto silenzio e solo ora, guarda caso, apprendo che domani 16 marzo la proposta progettuale sarà presentata al Comitato Aria Pulita . Relativamente alle imminenti risultanze delle rilevazioni ARPA, esse in ogni caso si riferiranno alle sostanze inquinanti presenti nell'aria e non già alle quantità emesse dalle canne fumarie delle caldaie a cippato per misurare le quali servirebbe l'apposita centralina con sensori inseriti nel percorso dei fumi prima della loro immissione in atmosfera. Le rilevazioni effettuate poi da ARPA nei mesi estivi hanno un rilievo marginale ai fini della incidenza delle emissioni riferite alle caldaie sulla qualità dell'aria, visto il loro ridotto utilizzo in tale periodo . Apprendo con ovvio piacere che, in considerazione dello "…. spirito di feconda collaborazione che si è venuto a creare in questi primi mesi di vita dell'impianto…" si confida che il coordinamento fra l'Amministrazione, il gestore e la cittadinanza rappresentata dal Comitato possa allontanare l'ipotesi da me avanzata del referendum consultivo : sono piuttosto scettico ma …… speriamo ! Quanto all'annosa questione dell'Impianto di Teleriscaldamento "… inspiegabilmente riproposta nella interrogazione…" essa è tutt'altro che una discussione pretestuosa. Come è chiaramente emerso proprio dai lavori della apposita Commissione di inchiesta consiliare, la realizzazione di tale Impianto ha determinato lo spreco di oltre sette milioni di euro di denaro pubblico ed un contestuale complessivo danno agli utenti per qualche milione di euro. Inserire oggi in questo disastroso contesto la vicenda dei fumi ora emessi dalle caldaie a cippato, la cui installazione ad integrazione dell'Impianto di Teleriscaldamento è stata dichiarata di pubblica utilità in quanto finalizzata a mitigare il rilevante divario tariffario rispetto all'utilizzo di gas metano, non è fuori tema né tantomeno pretestuoso. Tutte le polemiche sono imputabili al comprensibile timore che per risolvere il precedente danno se ne introduca ora uno nuovo altrettanto grave costituito da un peggioramento della qualità dell'aria; Il richiamo poi al dovere che un Consigliere di minoranza ha di accompagnare i cittadini "…alla comprensione delle dinamiche proprie degli enti pubblici e delle problematiche sussistenti…" mi induce ad affermare che, anziché ricorrere ad una sofisticata terminologia, sarebbe più produttivo attivare finalmente un vero e puntuale confronto nelle competenti Commissioni consiliari, cosa spesso annunciata ma mai realizzata, ponendo le minoranze in condizione non solo di criticare ma anche di proporre; valgano quali ultimi esempi l'evento costituito dalla tappa del giro d'Italia, il tema sempre eluso della soc. Terme S.Agnese, lo studio della Unione dei Comuni sulla ipotesi di fusione nonché la questione dell'impianto a cippato qui affrontata. Infine, il ripetuto richiamo a possibili azioni legali non è la minaccia di un inesistente "paladino della giustizia", bensì una ovvia constatazione : i cittadini su determinate questioni e in presenza di un sacrosanto diritto calpestato o dopo avere ricevuto promesse o assicurazioni troppo a lungo disattese, aggirate e rinviate, possono ricorrere all'estremo rimedio di citare in giudizio il Comune. Ne è esempio l'annosa questione del rimborso della tariffa di depurazione che ha implicato anche recentemente oneri processuali di tutto rilievo a carico del bilancio comunale. Sempre a disposizione per utili confronti .

G.David Camagni

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