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Asili, "stop ai furbetti dei nidi. Rivedere i criteri di compartecipazione"

La Regione Emilia-Romagna deve attivarsi “per l’elaborazione di indirizzi condivisi con gli enti locali che, per quanto riguarda i servizi socio-educativi e scolastici

La Regione Emilia-Romagna deve attivarsi “per l’elaborazione di indirizzi condivisi con gli enti locali che, per quanto riguarda i servizi socio-educativi e scolastici, impegnino entrambi i genitori, a prescindere dalla residenza anagrafica, a compartecipare alle spese, tenendo quindi maggiormente conto della reale capacità di contribuzione degli utenti”. Questo, dal momento che “il riferimento esclusivo al nucleo familiare, come definito dalla normativa vigente in materia di Isee, non sempre rappresenta efficacemente la capacità economica degli utenti”.

A chiederlo, in una interrogazione alla Giunta, è Damiano Zoffoli (Pd), che cita come esempio il Comune di Bologna, a cui una nuova applicazione dell’Isee ha portato “circa 646.000 euro in più da mettere a bilancio”. Secondo il consigliere, questi dati “dimostrano come sia giusto e opportuno che in tutta l’Emilia-Romagna" si "rivedano i criteri di compartecipazione per una maggiore equità, per evitare disparità di trattamento nei confronti delle coppie sposate e per scoraggiare il fenomeno dei cosiddetti ‘furbetti dei nidi’, ovvero dei genitori che si fingono separati per pagare rette inferiori”.

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