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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Asia Bibi, il caso finisce in Consiglio comunale: "Fare il possibile per proteggere lei e la famiglia"

"Il paese in rivolta non permette di scarcerare la donna e chiede il riesame del caso", argomenta Spinelli, aggiungendo che "Bibi potrebbe essere stata liberata (si spera vivamente), ma non aver lasciato il paese (ancora in pericolo)"

Il caso di Asia Bibi, la donna pakistana di religione cristina, madre di famiglia, in carcere dal 2010 in regime di isolamento nella prigione di Multan dopo esser stata condannata dalla Suprema Corte del Pakistan a morte per impiccagione con l'accusa di blasfemia, sarà discusso nel prossimo Consiglio comunale di Cesena programmato per il 15 novembre. Il coordinatore politico di Libera Cesena, Stefano Spinelli, ha presentato una mozione per la liberazione della donna. "Il paese in rivolta non permette di scarcerare la donna e chiede il riesame del caso", argomenta Spinelli, aggiungendo che "Bibi potrebbe essere stata liberata (si spera vivamente), ma non aver lasciato il paese (ancora in pericolo)".

Spinelli, illustrando la vicenda della donna pakistana, spiega che "in questi anni non sono emerse prove contro Asia Bibi e solo pochi giorni fa, il 21 ottobre, dopo più di nove anni di carcere, la Corte Suprema del Pakistan ha deciso di rendere pubblica la sentenza di innocenza: “assolta da tutte le accuse”. Dopo la sentenza capitale di primo grado, il giudice Naqveed Igbal aveva proposto ad Asia Bibi la revoca della pena di morte a condizione che si convertisse all’Islam: “io l’ho ringraziato di cuore per la sua proposta – ha raccontato poi – ma gli ho risposto in tutta onestà che preferisco morire da cristiana che uscire dal carcere da musulmana. Sono stata condannata perché cristiana, credo in Dio e nel suo grande amore”".

"Bibi in questi anni è diventata l’icona della persecuzione dei cristiani, diventando il primo bersaglio dell’odio jihadista - continua l'esponente di Libera Cesena -. Purtroppo la sua vicenda è già stata accompagnata da due morti: il governatore del Punjab, Salman Taseer, è stato ucciso nel gennaio 2011, in quanto si era offerto di perorare la richiesta di grazia per Asia Bibi di fronte al presidente del Pakistan; il ministro per le minoranze del governo pakistano, Shahnaz Bhatti, cattolico, è stato assassinato dai fondamentalisti nel marzo del 2011, accusato di voler riformare la legge sulla blasfemia".

Spinelli ricorda che "la cosidetta “legge nera” della blasfemia, il famoso articolo 295, comma b, del Codice Penale pakistano, viene spesso utilizzata per condannare persone appartenenti a minoranze religiose o comunque come strumento intimidatorio per limitare la libertà di espressione del pensiero o l’azione di nemici politici, anche sulla base di accuse fondate sul semplice sospetto. Dal 1990 in Pakistan 62 persone sono state uccise come risultato di accuse di blasfemia".

Nella mozione Spinelli chiede di "intervenire al Governo Italiano, alla Unione Europea e all'Onu, e la comunità internazionale tutta, a fare tutto il possibile perché la sentenza della Suprema Corte del Pakistan di assoluzione di Asia Bibi sia rispettata, rendendo possibile e concreta la liberazione dopo più di nove anni di carcere ingiusto e contrario ai più elementari diritti umani; a mettere in atto tutti gli strumenti previsti dal diritto internazionale, per proteggere Bibi e la sua famiglia e per poter far sì che lei, suo marito e i suoi figli possano ricevere asilo politico in uno dei tanti paesi che si sono dichiarati disponibili a darlo, ad assumere iniziative politiche internazionali per evitare che il reato di blasfemia possa essere utilizzato come strumento antidemocratico di oppressione politica e di limitazione della libertà religiosa o di manifestazione del pensiero".

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