Angeli (Pli): "Bilancio in difficoltà, come il Paese, di chi la colpa?"

Leggo con interesse l’analisi del consigliere Cappelli, del Pdl, sulle cause di difficoltà del Comune nel far quadrare il bilancio di quest’anno. Il consigliere pidiellino dice che non si possono imputare solo ai tagli di risorse attuati dal governo le difficoltà di bilancio attuali dell’ente locale, ma che occorre prendere in considerazione anche il forte calo di entrate comunali di altra natura. Innanzi tutto credo che il consigliere Cappelli non abbia probabilmente avuto notizia della manifestazione di protesta di ieri a Roma dei sindaci, sia di Centrodestra che di Centrosinistra, contro i tagli di risorse previsti nella manovra governativa, oggi forse parzialmente ridotti, ma di cui ancora nulla di certo si conosce.

Però lo stesso consigliere ammette che anche il calo delle altre entrate comunali è da imputare alla stagnazione economica, soprattutto in settori come l’edilizia che sono assai importanti per le entrate comunali. Ottima analisi, ma se l’economia è in stagnazione, e lo è da tempo, a chi se ne deve chiedere conto se non al governo che è in carica da tre anni? La difesa d’ufficio dell’operato del governo da parte del consigliere del Pdl è encomiabile, ma si scontra con una realtà che è ormai sotto gli occhi di tutti ed è quella di un governo che, al contrario di ciò che andava promettendo, ha aumentato la pressione fiscale ai massimi di sempre, non ha favorito la ripresa economica, non ha fatto le riforme e vede oggi un Paese in crisi finanziaria, in stagnazione, se non in piena recessione economica e al quale proprio ieri il fondo Monetario Internazionale ha corretto nuovamente in negativo le già scarse previsioni di crescita per i prossimi due anni.