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Andrea Rossi (Cambiamo): "Sulla stesura del nuovo regolamento dei quartieri c'è anche il nostro importante contributo"

Il leader dell'opposizione spiega il voto di astensione: "Dal Pd estemporanea apertura al dialogo, ma si poteva fare meglio"

"L'approvazione del regolamento dei quartieri ci ha convinti fino ad un certo punto. A nostro avviso, anche recependo le indicazioni che avevamo formulato, si poteva fare molto meglio. Per questo, pur non votando contro, abbiamo deciso come lista civica di astenerci". Così Andrea Rossi (Cambiamo) giudica l'approvazione del regolamento dei quartieri di Cesena giunto dopo quattro ore di sofferta discussione consiliare.

"La modifica del Regolamento dei quartieri conferma che la scelta di alcuni anni fa di non eleggere più i consiglieri ma di nominarli era aberrante. A differenza di altre occasioni - spiega Rossi - il Pd stavolta non si è chiuso a riccio, ha messo da parte molti dei suoi pregiudizi e, alla fine, su diversi punti, ha accettato il dialogo. Il risultato è che, almeno stavolta, siamo riusciti a contribuire in maniera importante alla stesura del regolamento facendo approvare alcune delle nostre battaglie, come il poliziotto di quartiere, le biblioteche di quartiere, i punti di ascolto per gli anziani, arrivando addirittura ad inserire il tema del decentramento dei servizi in una delibera di cui la giunta dovrà formalmente prendere atto. Sono tutti punti a cui tenevamo in maniera particolare perché, anche durante la campagna elettorale, li avevamo inseriti nel nostro programma di legislatura". 

Rossi dunque brinda ad un successo importante ma parziale "perché - ricorda - non si può non ricordare che alcune nostre proposte, che avrebbero dato un senso di vero cambiamento e vera innovazione, sono state inspiegabilmente bocciate, come l'ipotesi di un 'listone' unico senza colori politici o l’obbligo per l’Amministrazione di rivedere una scelta in caso di pronunciamento negativo dei 2/3 dei consigli di quartiere. Tutte proposte che avrebbero favorito un reale decentramento ma che sono state respinte in quanto considerate evidentemente troppo pericolose per la tenuta del potere centrale". 

Rossi, in ogni caso, è  molto soddisfatto del lavoro "importante" fatto della lista civica Cambiamo "che, con la forza delle idee, ha saputo dare un contributo significativo al miglioramento del regolamento dei quartieri, mantenendo fede agli impegni assunti con il proprio elettorato".

Se non c'è stata piena condivisione con il Partito Democratico - prosegue Rossi - "è perché la maggioranza, ancora una volta, si è incagliata su questioni ideologiche, come il voto agli extracomunitari o come quello dei sedicenni, che hanno fatto un po' deragliare la discussione dai binari della concretezza".  

Rossi dunque rivendica "il ruolo importante ricoperto dalla lista civica nella stesura del nuovo regolamento anche grazie al lavoro di Luigi Di Placido nella commissione creata ad hoc", anche se si rammarica "per l'atteggiamento ancora troppo ideologico del Pd che, in tal modo, si è giocato il nostro voto favorevole. La fiducia - conclude - va meritata sul campo e, malgrado questa estemporanea apertura al dialogo, bisogna ammettere che, in questi primi mesi di legislatura, il Pd ha avuto ben poco rispetto per il nostro lavoro, negando puntualmente alle opposizioni la strada della concertazione e del lavoro condiviso".

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