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Savignano, Agenzia Mobilità: si accende il dibattito in consiglio comunale

I pentastellati hanno ribadito la propria contrarietà alla formazione di quelle che sono state definite "megastrutture interprovinciali"

E' stato un acceso dibattito quello che lunedì sera ha animato il consiglio comunale di Savignano, chiamato ad approvare la trasformazione in società consortile del consorzio Agenzia Mobilità Provincia di Rimini, come seconda fase del processo che porterà alla costituzione di un’agenzia unica romagnola per il trasporto pubblico locale. I pentastellati hanno ribadito la propria contrarietà alla formazione di quelle che sono state definite "megastrutture interprovinciali, che tendono ad allontanare la gestione del servizio dal territorio e dai cittadini, come succede ad esempio con la sanità pubblica dopo la creazione di Asl Romagna".

Durante il suo intervento, il capogruppo del M5S Mauro Frisoni ha illustrato la lettera che il 27 gennaio 2015 il collegio dei revisori di Agenzia Mobilità provincia di Rimini, ha inviato all’organo amministrativo di AM, evidenziando alcune osservazioni. "In sostanza - spiegano dal Movimento 5 Stelle -. il collegio sindacale ha fatto presente al consiglio di amministrazione di AM numerose criticità, fra le quali spicca su tutte la segnalazione che nel processo di scissione restano a carico di AM tutti gli elementi patrimoniali esistenti, fra cui anche i debiti, compresi quelli rimasti in sospeso da molto tempo nei confronti del gestore del servizio TPL (ATG), il cui pagamento è una questione ancora aperta, in attesa di una definitiva soluzione come già più volte segnalato dal collegio stesso. Prima di qualsiasi operazione societaria, i sindaci revisori fanno presente che andrebbe messa in sicurezza questa situazione debitoria, prevedendo le modalità di rimborso, perché i debiti andranno di conseguenza anche sulla società risultante. Pure il comune di Savignano ne sarebbe coinvolto, anche se in minima parte (0,019%). Il collegio dei revisori infine, chiede di acquisire un parere preventivo da parte della competente Corte dei Conti".

A questo punto l'esponente pentastellato ha invitato il Consiglio a rinviare ogni decisione fino all’acquisizione del parere della corte dei Conti, con Frisoni che ha chiesto il voto per appello nominale. A quel punto la seduta è stata interrotta dopo la richiesta del capogruppo della maggioranza Teodorani, per acquisire e leggere attentamente la documentazione portata alla luce. "Alla ripresa dei lavori, con un paio di interventi, i consiglieri del gruppo di maggioranza Cambiapasso hanno minimizzato i dati da noi portati alla luce rifiutandosi però di votare per appello nominale - sottolineano dal Movimento 5 Stelle -. Addirittura ci hanno accusato di strumentalizzare i dati che i Revisori stessi hanno portato alla luce e segnalato alla Corte dei Conti, dati chiari e incontestabili. In sostanza la Giunta Giovannini chiede di votare una proposta di deliberazione senza conoscerne a fondo i dettagli e le criticità. Che siano i soliti dettami di partito ai quali non si può dire di no? Il dubbio viene, tant`è che la proposta è passata con i voti del solo gruppo Cambiapasso".

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