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Un Natale mite, nei prossimi giorni un po' più freddo: "Il 2019 tra i più caldi del dopoguerra"

Nei prossimi giorni, annuncia l'esperto meteo, "le temperature probabilmente si abbasseranno un poco, ma semplicemente rientrando nella norma del periodo"

Feste di Natale col sole e temperature decisamente miti. Colpa, informa Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo e vicepresidente dell'associazione Ampro​, "di un campo di alta pressione sub-tropicale, che si è alzato di latitudine invadendo l’Europa meridionale e l’area mediterranea". La conseguenza è temperature massime più uniformi sui 12-13°C, con qualche picco a 14°C.

Nei prossimi giorni, annuncia l'esperto meteo, "le temperature probabilmente si abbasseranno un poco, ma semplicemente rientrando nella norma del periodo. Ciò poiché si avrà una discesa di aria fredda sulla dorsale orientale di un alta pressione attesa chiudersi su Europa centro-occidentale, ma che avrà probabilmente come target l’Europa orientale e l’area balcanica, interessando parzialmente le regioni centrali adriatiche ed il sud, ma con riflessi assai modesti sulla nostra regione. Al limite possiamo attenderci qualche gelata notturna di notte ed al primo mattino e temperature massime al di sotto dei 10°C, il che dovrebbe essere assolutamente normale nel periodo indicato".

Per il resto dell'inverno, "gli scenari che si possono determinare in base alle evidenze dei modelli indicano una maggiore probabilità di decorso mite anche nei mesi di gennaio e febbraio, ma con anomalie più contenute rispetto a dicembre, mentre le precipitazioni dovrebbero risultare leggermente inferiori alla norma, specie in gennaio. Si nota comunque anche una minore stabilità dei pattern di circolazione atmosferica, specie nella seconda parte della stagione, il che significa che questo scenario, che rappresenta una media bimestrale, indica maggiori possibilità, rispetto a dicembre, di essere caratterizzato da qualche fase di segno opposto, ovvero periodi più freddi, anche di moderata o forte entità, ma di breve durata".

Si chiude, conclude Randi, "un 2019 molto caldo, che sarà nei primi 3 posti come più caldo dal dopoguerra, ed in compagnia di altre annate recenti. Infatti attualmente come anni più caldi dal dopoguerra in regione, abbiamo 2014-2018-2015-2017-2016-2012, quindi tutte annate successive al 2010, in che è un dato del tutto preoccupante. Ebbene il 2019 è destinato ad entrare nel podio. A livello di piovosità alla fine risulterà un anno con precipitazioni cumulate vicine alla norma, ma con la stragrande maggioranza occorse in soli 3 mesi (maggio, novembre e dicembre); quindi piovosità entro le medie, ma con cattiva distribuzione".

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