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Famiglini (Pli): "Porte vinciane, pescatori strumentalizzati"

"Occorrerebbe stabilire una procedura tecnico-scientifica che permetta di giustificare di fronte alla cittadinanza e ai peescatori l'eventuale necessaria chiusura"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Il progetto delle "porte vinciane" nacque a seguito dell'emozione suscitata
dalla grande alluvione del 1996 che mise in luce in maniera drammatica il
grave dissesto idrogeologico a cui era soggetto il territorio comunale di
Cesenatico. Le allora amministrazioni comunali, provinciali e regionali di
centro-sinistra spinsero l'acceleratore per la realizzazione di questo tipo
di sistema di difesa idraulico considerato assolutamente indispensabile per
la città nonostante da più parti giungessero critiche rispetto il suo
effettivo grado di funzionalità soprattutto in relazione all'idoneità del
porto canale di Cesenatico ad ospitare questo tipo di manufatto. Le porte
vinciane furono collaudate nel 2004 ma messe in funzione solamente al
termine dell'anno 2010 in prossimità della campagna elettorale appalesando
immediatamente le già note problematiche inerenti la movimentazione delle
due ante mobili nonché alcuni importanti errori progettuali. Già allora il
PD mobilitò i propri uomini che operavano ai vertici del mondo
dell'associazionismo che raccoglie la categoria dei pescatori per
amplificare il presunto successo ottenuto dall'ultima amministrazione
Panzavolta nell'utilizzo delle porte vinciane e per cercare di mettere in
secondo piano le gravi disfunzioni tecniche riscontrate. Fu allora che
l'amministrazione comunale di centro-sinistra, con il fine di distogliere la
pubblica attenzione dalle problematiche emerse in maniera ormai evidente nel
sistema di porte vinciane, iniziò a denunciare lo scampato pericolo
alluvione per il centro storico ogni volta che in maniera sempre più
grottesca le due ante mobili venivano accostate utilizzando, fra l'altro,
per supplire al sottodimensionamento degli apparati presenti, sistemi sempre
più singolari partoriti dalla fantasia degli amministratori locali (le
famose corde "vinciane" ad esempio). La gestione targata "centro-sinistra"
delle porte vinciane come noto durò poco in quanto nel maggio 2011 il
centro-destra vinse le elezioni e contestualmente si invertirono le parti.
La nuova amministrazione comunale di centro-destra, dopo alcune controverse
opere di ripristino e potenziamento, di fatto si ritrovò fra le mani un
sistema di porte vinciane che, per quanto precario, garantiva finalmente una
propria autonoma funzionalità. Pertanto la Giunta ritenne conveniente
utilizzare le porte vinciane sia a fini pubblicitari, continuando a
giustificare la movimentazione delle ante a fronte di una presunta
incombente alluvione e trovando in tal senso la piena condivisione ideale
del PD, sia per scongiurare il rischio che una effettiva lieve esondazione
del porto canale potesse riversare un diluvio di polemiche sulla Giunta
stessa. Ma non è finita qui... Il fatto comico che si sta dispiegando in
questi ultimi mesi risiede nel fatto che mentre nel corso
dell'amministrazione di centro-sinistra il ripetuto utilizzo delle porte
vinciane avvalorava l'indispensabile utilità delle stesse ed era
periodicamente osannato dai vertici delle associazioni dei pescatori, ora
gli stessi vertici, non potendo smentire se stessi ed il proprio partito
ponendo dubbi sull'effettiva piena utilità delle porte vinciane stesse, sono
costretti a dichiarare che le porte vinciane, per quanto utilissime, sono
usate troppo spesso a fronte di condizioni meteo-marine non drammatiche. A
quanto pare alla fine l'evidenza ha vinto e gli stessi pescatori, vere
vittime di questa politica assurda, probabilmente si sono stancati di essere
le cavie dei giochi di potere di chi prima li chiamava a testimoni della
completa bontà dell'opera "vinciana" e ora li chiama nelle vesti di
detrattori di una amministrazione comunale che sta operando con la stessa
filosofia politico-amministrativa con la quale si mosse, anche se per breve
tempo, la precedente Giunta. Ciò che nessuno dice, purtroppo, è che le porte
vinciane, oltre che ad essere soggette alle paturnie della politica, vengono
chiuse senza alcun particolare criterio oggettivo ma in gran parte basandosi
sulle emozioni del momento. Occorrerebbe pertanto stabilire una procedura
tecnico-scientifica che permetta di giustificare di fronte alla cittadinanza
e ai pescatori l'eventuale necessaria chiusura dello sbarramento mobile
posto in prossimità della bocca portuale.

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