Una serena dalle mille identità: in scena "Mami Wata"
Un percorso di ricerca teatrale che mette in scena l’identità delle ragazze africane di seconda generazione, immigrate e figlie di immigrati. Domenica 1 dicembre, al palazzo della Rocca di Roncofreddo (ore 16) va in scena lo spettacolo Mami Wata della Compagnia Piccoli Idilli di Merate (Lecco). Un nuovo appuntamento con il teatro all’interno del progetto Insieme contro la violenza. Verso una cultura della parità di genere promosso dall’Unione dei Comuni Rubicone e Mare con il coordinamento del Centro Famiglie Asp del Rubicone.
La Compagnia Piccoli Idilli, associazione fondata nel 2006, ha al suo attivo diverse produzioni teatrali tra cui Senza Sankara spettacolo di teatro, danza e musica africana vincitore del bando Migrarti MiBACT 2016 e Kanu narrazione con musica dal vivo, spettacolo vincitore di IN-BOX VERDE 2019.
Mami Wata, si rifà a una figura della cultura africana simile alla nostra sirena. Vive lungo la costa dell’Africa che si affaccia sul Golfo di Guinea, tra Togo, Bénin e Ghana. Molte sono le sue identità e notevole la sua capacità di metamorfosi e adattamento: regina delle acque, dea della fertilità, accumulatrice di denaro, vanitosa, incantatrice di serpenti, donna e uomo, ammaliatrice, prostituta e amante gelosa. Mami Wata è “moderna”, straniera rispetto ai luoghi che la ospitano, viaggiatrice ed esotica, promessa di una felicità ineffabile, ma sempre più seducente.
Lo spettacolo è diretto da Filippo Ughi, direttore artistico di Piccoli Idilli e attore in numerosi spettacoli di teatro per ragazzi e teatro di ricerca. Le attrici Djamila Coulibaly, Mariana De Freitas Mothè, Assiatou Kondo e Claudia Mbudi Kita sono ragazze le cui radici, sentite e necessarie, affondano in una terra troppo lontana da loro, una terra fatta di racconti, di gesti antichi e misteriosi, di storie sentite centinaia di volte dalla voce dei genitori, di somiglianze con parenti mai visti, di nonni incontrati solo in videochiamata, ma anche di amici e compagni di giochi per cui, strappati da un'improvvisa partenza, si prova una struggente nostalgia.
Ingresso gratuito.