Tezzo di Sarsina celebra Sant'Antonio: messa cantata, pane benedetto e dolci
Nella zona di Sarsina, anticamente, fino a qualche decennio fa, le feste di Sant’Antonio duravano vari giorni. Si era fatto un vero e proprio calendario di feste, nelle quali i sacerdoti a turno festeggiavano Sant’Antonio nella loro parrocchia invitando i confratelli per le messe mattuttine, il pranzo e la benedizione pomeridiana. Tra questi, spicca il ricordo di don Augusto Mosconi di Campiano, morto nel 1971. Anche oggi, in un certo senso, nelle nostre parrocchie si compie la stessa cosa: per 4 domeniche viene ricordato il Santo Abate. Come seconda domenica, il 20 di gennaio, toccherà alla parrocchia di Tezzo di Sarsina. Alle 15 è fissata la messa cantata con la distribuzione del Pane benedetto, con i canti popolari dell’assemblea. Dopo la messa si continuerà l’agape fraterna in chiesa, non essendovi altri luoghi spaziosi, con ciambella, vino e i locali “biscotti di Sant’Antonio” che una signora del luogo non manca di preparare.
Racconta don Daniele Bosi: "La vita parrocchiale di Tezzo si trasforma, assumendo un nuovo stile che poi sarà adottato da altre comunità, inglobando per tutti i servizi nella parrocchia di Sarsina, compresa la messa domenicale, dal 1993. Tezzo, a 567 sul livello del mare, in antico era chiamato “Atteggio”, ed è menzionato a partire dal 1182, certamente esisteva anche in precedenza ma è probabile siano andati perduti i documenti. Dal Sinodo del 1380, tenutosi al castello di Calbano, sappiamo che Tezzo appartiene al Vicariato di Monte Sorbo. Nel 1428 il castello passa ai fiorentini, poi viene occupato da Cesare Borgia, successivamente cade in mano ai veneziani, per ritornare poi alla Santa Sede. Dal 1850 al 1907 la parrocchia, facente parte del Granducato di Toscana, passa alla diocesi di Modigliana, ritornando poi definitivamente alla diocesi sarsinate. Lavori importanti alla chiesa all’inizio del ‘900 e, visto il degrado di tutta la struttura, il parroco don Renzo intraprende il radicale restauro nel 1998 che vede il rifacimento completo del tetto, delle tinteggiature interne ed esterne, viene consolidato il campanile a vela e ripassato il tetto della canonica, la quale si trova oggi in uno stato pessimo".
"Nel 2007 vengono sostituiti i ceppi di sostegno delle due campane dopo la caduta di una di esse. In parrocchia c’erano altre tre chiese: l’oratorio di Vetracchio, ancora attivo, dove si celebra la festa in settembre; l’oratorio della Costa, venduto da anni a privati e l’oratorio della Madonna della Villa, raso al suolo nel 1965 per permettere la costruzione della strada Tezzo – Montecastello - conclude don Daniele -. La parrocchia ha sempre avuto un numero ridotto di abitanti. Sappiamo che nel 1551 erano 112, nel 1745: 115, nel 1840: 130, nel 1958 vi erano 46 famiglie e 232 abitanti, mentre nel 1968 c’erano 29 famiglie e 144 persone; ora gli abitanti sono una settantina".