Una dedica alla fotografia con "Gli occhi di Vivian Maier"
L’ultimo appuntamento della stagione del Cinema Teatro Moderno di Savignano sul Rubicone, città del SI FEST, è una dedicata alla fotografia. Sabato 13 aprile (ore 21) andrà in scena Gli occhi di Vivian Maier. I'm a camera, spettacolo teatrale di e con Roberto Carlone, fondatore della Banda Osiris.
Lo spettacolo nasce da un progetto a cura del comitato scientifico/tecnico internazionale costituito dall’americano Jeffrey Goldstein, curatore del materiale esistente di Vivian Maier (fotografie, filmati, audiocassette, materiale, oggetti), dalla francese Françoise Perron, storica ed ex presidente dell'"Association Vivian Maier et le Champsaur", dall’italiana Sara Munari, fotografa e docente di storia della fotografia. La consulenza artistica e la ricerca documentaria sono a cura dell'italiana Caterina Cavallari, che firma la regia in coppia con Roberto Carlone.
“La stagione teatrale di Savignano sul Rubicone – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Savignano sul Rubicone Maura Pazzaglia – non poteva chiudersi in modo migliore. Una serata dedicata alla fotografia e a una donna della fotografia, che interpreta nel modo più aderente alcuni dei principali temi sui quali si è concentrato il lavoro sulla cultura in questi anni. La direzione è quella giusta, l’obiettivo è il miglioramento e il perfezionamento delle proposte per la prossima stagione teatrale e culturale della città”.
Quello della fotografa americana Vivian Maier (1926-2009) è il caso più eclatante degli ultimi anni di fama postuma. Bambinaia dalla vita enigmatica, quando morì lasciò circa 150mila fotografie che nessuno vide mai, la maggior parte nemmeno lei. La testarda curiosità di un ragazzo che la scopri quasi casualmente portò Vivian Maier alla ribalta del mondo. All’origine, una ricerca durata anni e basata su vaghissime indicazioni di partenza, scontrini, ricevute, poche testimonianze di una vita vissuta in un anonimato maniacale.
Ne emerge il ritratto dell’autrice di fotografie di una forza impressionante, formalmente perfette e sicure, a rendere uno spaccato di più di mezzo secolo americano e francese, dense di una carica di umanità ed effettuate con una grande comprensione ed empatia. In quelle immagine si incontrano due secoli, tracciando una scia di contemporaneità legata da opposti e similitudini che ancora non hanno finito di generare domande non solo sulla fotografia ma sulla vita stessa. Fa inevitabilmente riflettere la scelta dell’artista, la sua ritrosia, la volontà di restare nascosta, il suo grande talento. Tante le domande sull’esistenza di un obbligo o meno di far vedere il proprio mondo; svelare la propria intimità in una realtà dominata da immagini usa e getta, dalla tecnologia usata come spazzatura; sulla capacità di appagarsi della compagnia di pochi "amici" convinti di stare facendo una profonda opera di trasformazione per sé e per il mondo.
Vivian Maier se n'è andata con lo stesso vento che l'ha portata. Lasciandoci un rigore professionale, una ricerca profonda e una inaccessibilità esemplare.
Lo spettacolo inizia alle 21, con ingresso intero a 15 euro e ridotto a 12 euro (under-27, over-65). I biglietti sono in prevendita sul sito www.vivaticket.it e al Cinema Teatro Moderno (martedì, ore 10-12; mercoledì, 17-19; giorni di spettacolo, 20-21; sono attive anche le prenotazioni telefoniche al numero di telefono 327 735 1223). È possibile usare i bonus cultura dei programmi 18app e Carta del docente.