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Il ricordo della banda della Uno Bianca presentato a teatro da Michele di Giacomo

Grande successo per "Le buone maniere", lo spettacolo organizzato dal teatro Moderno di Savignano

Una interpretazione toccante quella che ieri sera al cinema teatro Moderno il giovane attore cesenate Michele Di Giacomo ha regalato al pubblico accorso per assistere a "Le buone maniere", spettacolo teatrale scritto da Michele di Vito e prodotto da Alchemico Tre.

L’occasione ha offerto un coinvolgente ritorno di attenzione su uno dei capitoli più scuri della recente storia romagnola: i crimini della Banda della Uno bianca. Capitolo tanto scuro quanto ancora in grado di suscitare domande e interessamento, al punto da portare tra il pubblico di ieri sera alcuni dei primissimi protagonisti della vicenda, come il magistrato Daniele Paci e l’ispettore Luciano Baglioni. Nominato Sostituito Procuratore presso la Procura di Rimini nel marzo del 1990, Daniele Paci ha condotto l’indagine culminata con la cattura dei fratelli Savi e dei loro complici, agendo a capo di un gruppo investigativo di cui facevano parte l’ispettore Luciano Baglioni e l’assistente capo Pietro Costanza, ufficiali di polizia giudiziaria che nel novembre 1994 individuarono Fabio Savi. Il giudice Paci e l’ispettore Baglioni hanno assistito allo spettacolo intrattenendosi poi con il pubblico rimasto in attesa fuori dai camerini. Era presente anche Ada Addolorata Di Campi, vittima dell’agguato avvenuto il 3 ottobre 1987 sulla A14 poco prima del casello di Cesena, quando la banda prese di mira l’autosalone riminese di Savino Grossi, in cui trovò la morte il sovraintendente capo Antonio Mosca e rimase gravemente ferito il collega Luigi Cenci. Ada Di Campi, a soli 21 anni, poliziotta alle prime armi, fu raggiunta da 8 colpi e porta ancora nel corpo i proiettili. "La magistrale interpretazione di questa sera – ha detto Ada – ha risvegliato in me sentimenti forti, comunque mai sopiti. Non passa giorno che io non pensi a coloro che non ci sono più. La mia vita è cambiata per sempre e non solo la mia. Quella vicenda è qui, ieri è adesso".

Tanti gli interrogativi che ancora oggi l’opinione pubblica ma anche gli addetti ai lavori si pongono sul caso della banda della Uno Bianca, riportato in scena da un Di Giacomo perfetto interprete di Fabio Savi, il secondo dei tre fratelli responsabili della terribile scia di sangue che ha macchiato Bologna, la Romagna e le Marche tra il 1987 e il 1994. Chiuso nella sua cella di ergastolano, Fabio Savi è tormentato dalla sua coscienza, una voce che lo obbliga a fare i conti col passato: dall’infanzia al fiume alle sere nel bar di Torriana, dal primo colpo al casello di Pesaro fino agli omicidi più atroci in compagnia dei fratelli poliziotti. In una notte senza riposo, quella voce si presenta nei panni di un ragazzo che gli ricorda le tante vittime innocenti: 24 morti e 102 feriti in 103 azioni criminali.

"Uno spettacolo struggente e intenso – dichiarano il sindaco di Savignano Filippo Giovannini e l’assessore alla cultura Maura Pazzaglia -  che grazie alla straordinaria interpretazione di Michele Di Giacomo ha riportato alla luce avvenimenti tragici che hanno segnato il nostro territorio, l’Emilia Romagna. Una finestra su di un passato recente per ricordare a tutti noi le conseguenze dell’odio, del razzismo, dei pregiudizi e della violenza, invitandoci a combatterle ogni giorno".

"Con grande piacere – afferma Lorenzo Campana, Presidente dell’associazione cinema teatro Moderno - constato la calorosa presenza di oltre 300 persone rimaste tutte senza fiato nell'assistere alla rappresentazione di Michele Di Giacomo, promettente artista del territorio, che con grande chiarezza ha saputo raccontare questa pagina nera per la nostra Romagna. Si sente ancora forte l'esigenza di stringerci come cittadini a tutti i famigliari delle vittime, per non dimenticare e far conoscere anche alle giovani generazioni questi fatti.  È bello che un'associazione opportunatamente accompagnata abbia potuto realizzare un così importante evento, per cui ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato a rendere possibile tutto ciò".

Fra il pubblico anche l’assessore alla cultura di Longiano Cristina Minotti, il parroco di Santa Lucia Don Piergiorgio Farina, Gian Guido Nobili, responsabile area legalità della Regione Emilia Romagna, e Ivan Cecchini, dirigente del comune di Bellaria Igea Marina.

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