"Si prega di non rompere le scatole": mostra tra Liberty e Art Noveau
Domenica 18 marzo al Museo Renzi si svolgerà l’inaugurazione della mostra “Si prega di non rompere le scatole! Conserviamo questi oggetti portatori di cultura e di arte”.
L’evento si inserisce nell’ambito della stretta collaborazione che intercorre già da alcuni anni tra il Museo e Biblioteca Renzi e il sistema di Musei di Sogliano al Rubicone. L’esposizione è incentrata su oggetti inediti di latta, plastica e carta molto particolari e suggestivi di scatole, antiche e moderne, che fanno parte della vasta collezione del Museo di Arte povera di Roberto Parenti, il curatore, nonché Direttore del Museo del Disco di Sogliano.
Da segnalare alcuni esemplari Decò e altri che appartengono all'Art Nouveau, noto in Italia anche come stile floreale, Stile Liberty o arte nuova, un movimento artistico e filosofico attivo nei decenni a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento in grado di influenzare le arti figurative, l'architettura e le arti applicate. Il nome Stile Liberty si diffuse in Italia e deriva dai magazzini londinesi di Arthur Liberty, che esponevano regolarmente oggetti d'arte e tessuti disegnati in stile Art Nouveau alla fine del XIX secolo. Il nome Art Nouveau (“arte nuova”) fu coniato in Belgio, mentre in Francia il movimento era noto anche come Style Guimard, Style 1900 o École de Nancy.
«Sono molto contento di poter ospitare questa originale mostra nella nostra nuova sala polifunzionale – afferma il direttore del Museo e Biblioteca Renzi dott. Andrea Antonioli – che mette in evidenza il culto del bello e l’eleganza che si possono cogliere anche in semplici scatole di cartone o di latta di varia tipologia appartenute alla società di tanto tempo fa e che meritano di essere valorizzati. Infiniti mondi e infinite interpretazioni si celano in queste pregevoli creazioni di carta colorata in cromolitografia in tutte le sue forme, dallo stile Liberty all’Art Noveau, dove la natura, reale o fantastica, viene rappresentata in mille sfaccettature: dagli animali ai fiori, passando attraverso luoghi incantati abitati da creature fiabesche e magiche. Si tratta di oggetti dal significato multivalente, ossia funzionale ma anche estetico e iconografico, connessi alla tradizione e al costume, nonché icone di uno status sociale e di uno stile di vita di quei particolari momenti storici».
La mostra resterà visitabile fino al 22 aprile.