Savignano dedica la giornata della poesia a Dino Campana
Savignano dedica la giornata della poesia, prevista per il 21 marzo, a Dino Campana con un omaggio in prima assoluta al poeta dei poeti, amato da Montale e Pasolini, Luzi e Sanguineti. A introdurre lo spettacolo di Antonio Ramberti sarà il poeta romagnolo Roberto Mercadini.
A distanza di un secolo, i suoi "Canti Orfici" restano un esempio folgorante di invenzione letteraria e affascinano quanto la sua vita, trascorsa tra il vagabondaggio sugli Appennini e le leggendarie fughe in Europa e Sudamerica. Allergico alla disciplina, Campana fu (pare) pianista di bordello a Buenos Aires, pompiere nella Pampa, arrotino, marinaio. Amò di un amore travagliato Sibilla Aleramo, conobbe il carcere e il manicomio, fuggì più volte e più volte fu ripreso, finendo da internato gli ultimi quindici anni di vita. “Campana - scrive Carlo Bo - resta l’ultimo poeta, il poeta toccato e divorato dal fuoco, il poeta che è entrato per sempre nel cuore stesso della notte e non ne è più uscito".
Antonio Ramberti mette in scena il suo incontro con questo autore che, come un fulmine, lo ha marchiato a fuoco nell'attività di cantautore e performer. Più che una lettura, Ramberti propone uno studio tra canzone e immagine, svelando imprevedibili incroci con la sua esperienza personale: come se il visionario poeta di Marradi fosse un fantasma ribelle e vitale che gli parla all'orecchio.