Sabato la tradizionale festa di Beata Agnese a Pereto di Verghereto
Grande festa per la comunità di Pereto Buio di Verghereto, piccola frazione ubicata appena sopra il fiume Para, che celebra la festa di Beata Agnese, i cui resti sono conservati all'interno della chiesa. Sabato 28 gennaio, giorno dell’antica festa liturgica spostata recentemente al 29 di gennaio, ci sarà la messa cantata alle 11, concelebrata da vari sacerdoti, seguita dalla processione con la statua della Beata. Si canteranno i secolari Inno e Laude alla Beata, dalla musica e testo più unico che raro. Alle 15 un’altra messa, seguita dal rinfresco davanti al camino della canonica, in un’atmosfera che sa di antico.
Cosa sappiamo della vita di Agnese? L’ultima pubblicazione ritiene che sia più “giovane” di 8 secoli e ne colloca l’esistenza nel XII sec, mentre nella Diocesi sarsinate si narra che Agnese sia vissuta nel IV secolo. Agnese era figlia di un Re Proconsole di Sarsina, pagano, che l’aveva promessa in sposa. Ella, che era cristiana e aveva promesso a Dio la sua verginità, pregò il Signore che la liberasse da quella situazione e improvvisamente le comparvero sul corpo piaghe come di lebbra. Il padre allora, accusandola per tale novità, decise di toglierle la vita dandone l’ordine ai suoi servi, i quali impietositi la lasciarono andare ed ella si rifugiò in questa zona di Pereto. La tradizione continua dicendo che la Beata, scavando con le mani in terra, vide scaturire una sorgente d’acqua (anch’essa consegnataci dalla tradizione, è ancora presente nel monte di fronte alla chiesa). Qui la Beata si lavò e ci fu la guarigione. Con le preghiere, la penitenza e la solitudine passava il tempo e lo offriva al Signore. Dopo alcuni anni, recatosi il padre di lei da Sarsina sui monti per divertirsi cacciando, fu ritrovata dai cani del padre, che non la riconobbe subito e la portò con se nel suo palazzo. Raccontò così della misericordia dei servi e del miracolo della sua guarigione, ottenendo in cambio la conversione del padre e della sua famiglia, che subito rinunciarono agl’idoli. La tradizione popolare riporta poi alcuni fatti, tra cui il più noto è certamente l’episodio nel quale la Beata chiese a un ragazzotto di Pereto di andare in una vigna sul monte a prendere un grappolo d’uva, sebbene fosse il 28 di gennaio. Il ragazzo vi andò, nonostante la neve abbondante e, preso dalla contentezza e dalla fretta, svelse anche il tralcio insieme al grappolo, che portò alla beata. Questo episodio è raffigurato nel quadro all’interno della chiesa.
Lunedì 30 gennaio, alle ore 9, la messa in Suffragio dei defunti già iscritti alla “Compagnia della Beata Agnese”, dove si canterà la messa da Requiem gregoriana. Seguirà la tradizionale colazione in canonica, con le locali frittelle e prosciutto, come tornando indietro nei secoli.