Quota quindici per il Premio Pascoli di poesia: le iscrizioni chiudono il 30 aprile
Due le sezioni del premio: in lingua, promosso dalla Banca Romagna Est, consta del valore di 2mila euro, ed è riservato a opere edite non prima del 1 maggio scorso
Quota quindici per il Premio Pascoli di poesia, promosso da Sammauroindustria, l’associazione pubblico-privato che raggruppa i principali imprenditori (calzaturieri e non solo) e l’amministrazione comunale di San Mauro Pascoli. Due le sezioni del premio: in lingua, promosso dalla Banca Romagna Est, consta del valore di 2mila euro, ed è riservato a opere edite non prima del 1 maggio scorso; dialetto, per opere edite non prima del 1 maggio 2013 (con testo italiano a fronte), sempre del valore di 2mila euro.
Nelle edizioni passate sono stati premiati illustri personaggi della letteratura italiana e internazionale come Mario Luzi, Giovanni Giudici, Yves Bonnefoy, Adonis, Nelo Risi, Franco Loi. La giuria che vaglierà i lavori è composta da cinque esperti e studiosi di letteratura: Andrea Battistini (Università di Bologna, presidente della giuria e dell’Accademia Pascoliana), Franco Brevini (Università di Bergamo e Milano), Gualtiero De Santi (università di Urbino), Gianfranco Miro Gori (saggista, poeta), Piero Meldini (scrittore).
Il termine ultimo di partecipazione è il 30 aprile. La partecipazione al concorso è gratuita. La premiazione avverrà nel corso di una serata pubblica in programma nel mese di luglio a Casa Pascoli, alla presenza dei vincitori. Il Premio Pascoli consta anche di una sezione dedicata alle opere prime a carattere biennale. Nell’ultima edizione il Premio Pascoli è stato assegnato nella sezione in lingua italiana a Sauro Albisani con il volume “Orografie”, nella sezione Opera prima a Francesco Romanetti con “Non siamo noi che andremo all’inferno”.
"Il premio, che si è consolidato negli anni divenendo uno dei principali per la poesia in lingua e uno dei pochi forse l'unico rimasto, ormai, per la poesia edita in dialetto – afferma il presidente di Sammauroindustria, Miro Gori - si è arricchito dall'anno scorso con l'introduzione del premio biennale all'opera prima, ponendosi così come luogo di emersione, di visibilità per poeti esordienti. Il che dovrebbe essere tra gli scopi dei premii".