Lalla, Palooza e i delfini di Cesenatico
Venerdì 24 agosto alle ore 21:00 alla Galleria “Leonardo da Vinci”, nell’ambito della rassegna “Un porto di libri” organizzata da Minerva Edizioni verrà presentato il libro di Davide Gnola "Lalla, Palooza e i delfini di Cesenatico": una occasione per riscoprire la storia dell’acquario dei delfini di Cesenatico, che agli albori degli anni ’60 fece conoscere la città romagnola in tutto il mondo. Una vicenda curiosa e appassionante, che ci aiuta anche a comprendere come è cambiato il nostro rapporto con questi magnifici animali, e che è anche una finestra per dare uno sguardo insolito a quegli anni così importanti della nostra storia.
Alla fine degli anni ’50, in Adriatico un delfino resta impigliato nelle reti di alcuni pescatori che, inspiegabilmente, anziché ucciderlo lo portano a terra rilasciandolo in un canale di Cesenatico. Fino ad allora, infatti, il rapporto tra uomini e delfini, a dispetto della mitologia che li rappresentava come amici dei naufraghi, consisteva in una cruda realtà dov’erano considerati beffardi concorrenti dei pescatori ai quali rompevano le reti e mangiavano il pescato, tanto che erano previsti premi in denaro per la loro uccisione. Tutti invece diventano amici di Lalla – era infatti una delfina – che però sopravvive poco, vittima di un maldestro rapimento ordito per scherzo, che cela tuttavia intenti pubblicitari. A Lalla segue subito una Lalla II, catturata questa volta intenzionalmente; ed è proprio lei che diventerà protagonista del famoso “matrimonio” con Palooza, un tursiope arrivato apposta dalla Florida: una formidabile operazione di comunicazione che farà conoscere dappertutto i “delfini di Cesenatico”. Allora nel mondo i delfinari erano infatti appena due o tre, e quella esperienza pionieristica diventa la chiave – con la perfetta regia della locale Azienda di Soggiorno – per consacrare la località romagnola come uno dei simboli della vacanza negli anni del boom. Tutto è pronto per costruire un innovativo “Acquario del Mare”, che però non si realizza, e saranno altre città della Riviera, con i loro nuovi delfinari, a seguire l’esempio di Cesenatico.
Lalla e Palooza muoiono per il ghiaccio nel gennaio 1963, ma nella vasca all’aperto arriveranno molti altri delfini, periodicamente rimpiazzati. I delfini restano la principale attrazione di Cesenatico per tutti gli anni ‘70, quando si manifesta però una nuova sensibilità e si approvano le prime leggi a protezione dei cetacei. Fino a quando, nel giugno 1981, si decide di liberare in mare gli ultimi due delfini, una mamma e sua figlia, visibilmente sofferenti nelle acque della Vena Mazzarini.
“I delfini di Cesenatico hanno una storia. Sembra una storia buffa, ma è una cosa seria; talvolta può risultare gaia, talvolta triste e patetica. Non prendetela alla leggera.” – così scriveva già “La Stampa” nel 1964. Ed è vero: la storia dei “delfini di Cesenatico” è piena di magia e contraddizioni; appartiene alla memoria e alla nostalgia di una intera comunità, ed è anche una finestra attraverso cui guardare quegli anni così importanti della nostra vita, nei quali – come disse uno dei protagonisti della vicenda – “la primavera era arrivata in Italia”.