La piccola comunità di Massa di Sarsina festeggia San Giovanni
Grande festa per la piccola comunità di Massa di Sarsina che si ritrova, domenica, per ricordare il patrono San Giovanni Battista. Sarà celebrata la messa solenne alle 17.30, accompagnata dai canti popolari, dopo la quale si terrà un momento di ristoro insieme. "L’invito - spiega don Daniele Bosi - va a tutti i fedeli della zona sarsinate e a quanti vogliono condividere un momento di fede e fraternità. Nel 2009 la piccola comunità di nove famiglie saluta don Renato Castellani che vi ha prestato servizio dal 1972, scrivendogli una lettera di ringraziamento: “Caro don Renato, oggi sarà la sua ultima messa con noi qui a Massa... le siamo grati e riconoscenti, è stato per noi un sacerdote simpatico e alla mano, le chiediamo scusa se non siamo stati dei parrocchiani come lei avrebbe voluto...”".
Racconta il sacerdote: "La parrocchia, posta sul monte bagnato dai fiumi Savio e Para, venne soppressa nel 1986 durante la fusione delle due Diocesi, l’ultimo parroco residente fu don Clemente Matassoni, scomparso recentemente, che rimase fino al 1951. Nel piancito, poco prima dell’altare, v’è incastonata una lastra romana, con epigrafe a grandi lettere, che porta il nome di Q. MVRCIV, del secolo I dopo Cristo. Un frammento di marmo cipollino, di forma circolare, sostiene l’acquasantiera. Nella canonica, un palazzo signorile con soffitti pitturati, ora di proprietà privata, si trovano ancora due camini in pietra serena, uno dei quali porta impresso lo stemma della famiglia Fabbri ed è datato 1459. Chiesa e canonica hanno avuto importanti lavori di restauro nel 1866. Ha una storia che fa invidia, già nel documento del 1127 è ricordato l’importante castello di Massa con la parrocchiale dedicata a S. Giovanni Battista. Nel sec. XVI i castelli di Massa, Casalecchio, Pagno, Bianzano e Segutano sono governati dai conti Bernardini di Massa".
"L’antichissima chiesa, più volte rimaneggiata nei secoli, ha subito un radicale intervento di restauro una ventina d’anni fa. Sempre in quel periodo, la comunità subì il furto di una delle due campane, del 1464. La campana minore, del 1353, rimasta in loco, cadde rovinosamente al suolo dopo che i ladri ne avevano manomesso il sostegno senza però riuscire a prelevarla. Ora i resti, dodici pezzi e diversi frammenti, sono visibili al Museo Diocesano. Nel 1990 vennero acquistate 2 campane nuove, grazie all’intervento della parrocchia di Quarto, che oggi gestisce totalmente anche la chiesa di Massa - conclude -. I fedeli nel 1886 erano 353, ora sono rimaste poche decine di abitanti, ma con buone speranze per il futuro, in quanto ultimamente sono giunte alcune nuove famiglie stanche del caos cittadino, desiderose di una vita più all’aria aperta e di stupendi panorami".